L'ex Governatore lombardo Roberto
Formigoni, "abusando delle proprie funzioni e potestà politiche
e amministrative", avrebbe indotto "con più azioni esecutive di
un medesimo disegno criminoso" gli imprenditori "Locatelli
Pierluca, Testa Antonio e Testa Giovanni a dare e a promettere
indebitamente" somme di denaro "a vantaggio della Cdo di Bergamo
e dell'area politica di riferimento (Comunione e Liberazione)".
Lo scrivono i pm Paolo Filippini e Antonio D'Alessio nel nuovo
capo di imputazione per il 'Celeste' per il caso della discarica
di amianto di Cappella Cantone (Cremona). Accusa che è passata
da corruzione a induzione indebita, ossia il 'vecchio' reato di
concussione.
In particolare, secondo i pm, gli imprenditori avrebbero
promesso e versato "denaro ed altre utilità" quale "condizione
per ottenere l'influenza dei pubblici amministratori a vantaggio
degli interessi delle loro imprese". Formigoni avrebbe agito,
sempre secondo l'accusa, in concorso con l'ex assessore
all'Ambiente Marcello Raimondi e "per il tramite di Breno
Rossano e Brambilla Luigi", ex vertici della Cdo bergamasca, "i
quali agivano in nome e per conto dei predetti ufficiali".
Gli imprenditori, tra il "2002 e il 2009", avrebbero
effettuato "plurime donazioni alla Fondazione Maddalena di
Canossa per interventi edilizi sugli immobili della scuola
privata Imiberg di Bergamo" per un totale di 781.157 euro. E
avrebbero poi promesso il "pagamento" di 400mila euro "per
ottenere i favori e la sponsorizzazione dei pubblici ufficiali
Formigoni Roberto e Raimondi Marcello con riguardo all'istanza
di Autorizzazione intregrata ambientale". Duecentomila euro
sarebbero stati effettivamente versati a Brambilla "nell'agosto
2010". Nel settembre 2011 poi Breno avrebbe chiesto ancora a
Locatelli come "segno di riconoscenza" 25mila euro in contanti e
il pagamento di "50 tesseramenti" in favore di un esponente
politico bergamasco del Pdl, Angelo Capelli.
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