"La riformulazione dell'imputazione è ridicola, se lo facesse un avvocato una cosa del genere sarebbe soggetto ad una valutazione disciplinare del consiglio dell'Ordine".
Così il legale di Roberto Formigoni, l'avvocato Mario Brusa, ha commentato il nuovo capo di imputazione formulato dai pm di Milano nei confronti dell'ex governatore lombardo, ora accusato di concussione e non più di corruzione nell'inchiesta con al centro la discarica di Cappella Cantone (Cremona).
"Facciamo notare poi - ha aggiunto l'avvocato - che anche in
questa nuova accusa i pm non indicano alcuna somma di denaro che
sarebbe andata direttamente a Formigoni". E' questo, ha
proseguito l'avvocato, "uno scenario abbastanza singolare".
Nell'udienza preliminare, a carico di 13 persone, sono
imputati, tra gli altri, anche l'ex vicepresidente del Consiglio
Regionale Franco Nicoli Cristiani, l'ex assessore all'Ambiente
Marcello Raimondi, Rossano Breno e Luigi Brambilla, entrambi
all'epoca alla guida della Cdo di Bergamo.
Oltre a versare circa un milione di euro agli ex vertici
della Cdo (tra cui anche il pagamento di lavori di
ristrutturazione di una scuola legata alla Compagnia delle
Opere), Locatelli avrebbe anche pagato una presunta tangente da
100mila euro a Nicoli Cristiani, con lo scopo di "ottenere
l'Autorizzazione integrata ambientale, necessaria" all'ok alla
discarica. Questo episodio resta qualificato come corruzione e
sarebbe stato commesso a Milano.
Nel procedimento Nicoli Cirstiani e l'ex dirigente dell'Arpa,
Giuseppe Rotondaro, hanno chiesto di patteggiare e altri
imputati, tra cui Locatelli, di essere processati con rito
abbreviato condizionato all'eccezione di competenza territoriale
in favore di Bergamo.
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