(di Marisa Alagia) "Ci sono stati altri grandi nomi nella moda più o meno coetanei di Armani, ma lui ha fatto la differenza, è sempre stato speciale". Paola Berti, la giornalista che creò il settore moda all' ANSA, dove entrò nel 1959, coetanea dello stilista oggi ottantenne, ha seguito tutte le sue sfilate fino agli anni 2000.
"Ricordo ancora la prima, nel 1974, era la sua prima collezione uomo - racconta - sorprese tutti favorevolmente per come aveva ridato vita alle giacche, ma quando uscì a salutare qualcuno storse il naso perché aveva ai piedi un paio di scarpe da tennis bianche".
"So che non vuole festeggiamenti e non mi sorprende - ammette la giornalista - è sempre stato un uomo un pò schivo anche se sempre molto educato: lo vidi la prima volta agli inizi degli anni'70 su un traghetto per Capri dove si sarebbe svolta la manifestazione ModaMareCapri, lui lavorava per la Rinascente e mi colpì quel giovanotto, mio coetaneo, tutto carino e perfetto". "Non è mai stata una persona arrogante, anzi, solitaria sì - continua - ma sempre disponibile verso gli altri, anche verso gli altri stilisti, c'era Ferrè e soprattutto Versace, ad esempio, si parlava di una loro rivalità, ma in realtà ognuno seguiva una sua strada forse solo con un pò di curiosità verso quello che faceva l'altro". Berti assistette l'anno successivo, nel 1975, alla prima sfilata femminile. "Era straordinario quello che era riuscito a fare con la classica giacca maschile - ricorda la giornalista - sembrava gli avesse tolto l'anima, tanto l'aveva destrutturata, eppure non si era mai stato visto un capo così femminile e seducente". Certo la donna che aveva in mente lo stilista, ammette ancora Berti, era una eterna adolescente, dal corpo flessuoso, la testa piccola, pochi fianchi e ovviamente seno inesistente. "Per anni quelle che avevano un bel petto non riuscivano ad indossare quelle giacche - dice Berti - ricordo che quando avevo provato a farglielo notare dopo una sfilata mi aveva guardato e aveva detto:'sgonfiati, devi sgonfiarti". Per Sofia Loren però ha fatto miracoli. "Armani comunque riuscì a fare negli anni '70 in Italia - continua Berti- quello che Kenzo fece a Parigi il decennio successivo".
Armani comunque segnò la svolta. "Riuscì a dare il colpo mortale a quella moda degli anni '70 che io definivo 'giallognola ' - spiega Berti - spenta, fatta di colori beige, gialli, marroncini...".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA