(di Francesca Brunati e Igor Greganti)
Mentre l'ex parlamentare Dc Gianstefano Frigerio incassa dal gip il secondo no all'istanza di arresti domiciliari presentata per motivi di salute, l'ex senatore Pdl Luigi Grillo, tramite la sua difesa, chiede ai giudici del Riesame di essere scarcerato e punta sulla mancanza di quelle esigenze cautelari di "eccezionale rilevanza" che hanno consentito di mandare in cella un ultrasettantenne e che per la Procura sono invece quasi indiscutibili per la ''particolare capacità criminosa''.
E' durata circa un'ora l'udienza per discutere, davanti al Tribunale della Libertà di Milano, la richiesta di annullare l'ordinanza di custodia cautelare che lo scorso 8 maggio, nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta "cupola degli appalti", ha portato in carcere Grillo assieme a Frigerio, all'ex funzionario del Pci Primo Greganti, all'ex esponente ligure dell'Udc, poi passato in Ncd, Sergio Cattozzo, all'ex manager di Expo Angelo Paris e all'imprenditore vicentino Enrico Maltauro.
I legali di Grillo, gli avvocati Andrea Corradino e Salvatore Pino, oltre a depositare una memoria, hanno cercato di convincere i giudici (si sono riservati) che "non ci sono quelle esigenze cautelari di eccezionale rilevanza che, per legge, consentono di disporre il carcere per un ultrasettantenne", sfiorando anche il capitolo della insussistenza dei gravi indizi. Esigenze eccezionali già confermate dal gip Fabio Antezza con il rigetto di una prima istanza di arresti domiciliari e che per i pm Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio, come hanno ripetuto stamani, sono più che mai consolidate.
E non solo perché le gare di Expo, Sogin e della Città della Salute che la "cupola" avrebbe pilotato o tentato di pilotare sono di "fondamentale rilievo per la vita economica del Paese", ma anche in quanto le indagini hanno dimostrato "la formidabile efficienza, ramificazione, capacità di infiltrazione e condizionamento degli appalti e delle condotte dei pubblici ufficiali" da parte della "squadra" che, come risulta dalle intercettazioni, ha cercato di 'fare affari' fino a pochi giorni prima degli arresti. Una "squadra" di cui i pm hanno ricordato "la straordinaria pericolosità (...) e i poteri di influenza" che sarebbe stata in grado, come si legge negli atti, "di dispiegare anche sul piano dell'inquinamento" probatorio "attraverso eventuali contatti e rapporti intessuti con disparati settori pubblici".
Quanto a Grillo, inoltre, se è pur vero, come risulta al momento, che non sia stato coinvolto nella spartizione della tangente Expo, in realtà sarebbe stato fondamentale per quel che riguarda la 'protezione' di Paris. E per dimostrare quanto fosse importante il ruolo dell'ex senatore, i pm hanno depositato gli interrogatori, in parte omissati, resi da Maltauro, Cattozzo e Paris, e qualche 'pizzino', compresi i post-it trovati al politico ligure di Ndc con la contabilità delle sospette mazzette. Interrogatori che hanno confermato la ricostruzione degli inquirenti e, come quello del suo stretto collaboratore Cattozzo, hanno delineato nei particolari come Grillo si sarebbe mosso tra politica e imprenditoria e che sarebbe stato a conoscenza del presunto giro di mazzette in cambio di appalti.
Intanto, mentre domani mattina Paris comparirà ancora davanti ai pm (si affronteranno gli appalti sulle 'Architetture di servizi' e uno minore sui parcheggi), oggi si è saputo che Frigerio per la seconda volta si è visto respingere dal gip la richiesta di domiciliari presentata per motivi di salute. Il giudice ha ribadito che il "quadro probatorio (...) è sensibilmente ulteriormente aggravato", e nel rigettare l'istanza si è basato sulla relazione di un medico legale. Per il perito, infatti, "pur considerata l'età (74 anni, ndr) e le patologie che lo affliggono, le attuali condizioni di salute" di Frigerio - che soffre di problemi alla vista, di ipertensione ma "ben controllata" con i farmaci e di "modesto diabete" - "non sono tali da controindicarne la prosecuzione del regime carcerario all'interno di una struttura dotata di Centro Clinico" come la casa di reclusione di Opera.
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