Il difetto di costruzione del ponte
Morandi (crollato il 14 agosto 2018, causando la morte di 43
persone) non era sconosciuto agli allora vertici di Autostrade.
E per dimostrarlo i pm fanno riferimento alla riunione di
induction del settembre 2010 a cui parteciparono l'allora ad
Giovanni Castellucci (oggi in carcere per la strage del bus di
Avellino) e l'allora "uomo" dei Benetton, Gianni Mion. E' lui
che in quella riunione, come detto anche nel corso del processo,
chiese chi certificasse la stabilità del viadotto. A quella
stessa riunione Riccardo Mollo (ex direttore generale di Aspi)
disse "ce le autocertifichiamo".
"Si tratterà forse di quel difetto di costruzione così
sconosciuto, imprevedibile e inaccertabile che i consulenti
tecnici di alcune difese considerano, erroneamente, una concausa
del crollo?" si chiedono ironicamente i pm Marco Airoldi e
Walter Cotugno nella memoria depositata alcuni giorni fa.
In una riunione del Comitato Completamento Lavori del
novembre 2010, "Castellucci manifesta la sua consapevolezza che
l'intervento risolutivo per la sicurezza del viadotto Polcevera
è quello di rinforzo strutturale degli stralli delle pile 9 e
10". Così, "il ponte Morandi è falsamente dichiarato - per
ordine personale di Castelucci - in ottima salute e senza alcuna
necessità di interventi strutturali, nonostante Castellucci
abbia partecipato (o forse proprio perché aveva partecipato)
all'incontro nel quale, informalmente, i tecnici avevano
espresso tutti i loro dubbi sulla sua stabilità".
Le difese hanno respinto la ricostruzione basandosi anche
sulla testimonianza dell'ex presidente di Atlantia e Aspi Fabio
Cerchiai (mai indagato) che in aula ha detto di non ricordare
quella prima riunione. "Ricordi a singhiozzo quelli di Cerchiai"
scrivono i pm: "Cerchiai non ha partecipato a quella riunione di
induction; oppure vi ha partecipato, ma non ne ricorda i
contenuti relativi al viadotto Polcevera; o ancora mente,
rendendo pilatescamente una dichiarazione che non dà contro a
Castellucci e a Mollo, ma neppure smentisce Mion e, nello stesso
tempo, non lo espone a sospetti circa suoi possibili
comportamenti omissivi".
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