"Penso che negli ultimi anni a
Genova ci sia un approccio generale da cambiare sul sociale, ci
sono stati solo interventi a spot, che non hanno una regia e
quindi non hanno una ricaduta reale. È quello che io chiamo
'voucherismo': interventi non strutturati". Lo dichiara la
candidata sindaca del campo progressista a Genova Silvia Salis
al termine di un incontro con la Comunità di San Benedetto.
"Credo che si dovrebbe iniziare con un tavolo permanente di
gestione di ciò che rimane nei supermercati, - sottolinea Salis
- che vede il Comune come regia di un'operazione che sarebbe a
costo zero, perché si tratterebbe di gestire in primis le
eccedenze. Il tema dello spreco e dei rifiuti è poi strettamente
collegato. Ci vuole anche un impegno del Comune per sostenere i
privati contro lo spreco: ognuno, commisurato al suo potere di
incidere, deve fare qualcosa".
"Il sistema di welfare fa fatica a modulare risposte oggi
perché è stato costruito su esigenze di decenni fa - sostiene -.
Il numero di persone che ricorrono agli aiuti alimentari è
allarmante, in coda ci sono anche persone in giacca e cravatta,
sono sempre più coloro che non riescono a fare la spesa - io
credo che anche in questo ci vogliono risposte diverse. Una
società in cui ci sono tante persone che vivono male, è una
società in cui vivono male tutte e tutti: penso che si dovrebbe
volare un po' più in alto e parlare di bisogni reali".
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