Inizierà il 16 giugno la
requisitoria dei pubblici ministeri Walter Cotugno e Marco
Airoldi nel processo per il crollo del ponte Morandi (14 agosto
2018, 43 vittime). L'accusa parlerà anche a luglio e a
settembre. Il collegio dei giudici ha fissato udienze fino a
Pasqua dell'anno prossimo, ma il processo potrebbe anche
chiudersi prima.
Intanto i pm hanno depositato una memoria di quasi seimila
pagine in cui ripercorrono quanto successo nel corso di quasi
tre anni di processo. Il documento finisce con una sorta di
"parabola" in cui si parla di un datore di lavoro che scopre,
grazie a un operaio e a un falegname, che la scala di legno
ricevuta da altri e usata dai suoi operai ha due pioli tarlati.
Fa riparare il primo, mette un rinforzo nel secondo ma non fa
sistemare il terzo. Questo perché si era rivolto a "una maga (la
"Maga Riflettometrica")", scrivono i pm nel documento. Alla fine
un operaio sale sul terzo piolo e cade. La procura conclude la
storia ponendo due domande: è innocente il datore di lavoro? O
doveva forse comprare una scala nuova? Domande a cui dovrà
rispondere, ovviamente, il collegio giudicante. La storiella
finale "la considero una banalizzazione di tutta la vicenda", il
commento dell'avvocato Francesco Del Deo, difensore di alcuni
imputati di Spea.
All'udienza di oggi è intanto emerso che uno dei 58 imputati,
Massimiliano Giacobbi, ex responsabile di una divisione di Spea,
è morto per un male a 54 anni.
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