Anche l'ex amministratore delegato
di Tirrenia Massimo Mura, accusato di corruzione nell'inchiesta
sui biglietti dei traghetti regalati a ufficiali della
capitaneria si è avvalso della facoltà di non rispondere
nell'interrogatorio preventivo che si è svolto questa mattina
davanti alla gip Silvia Carpanini, ma ha depositato alcuni
documenti per respingere le accuse. Mura, che non lavora più
nella compagnia di navigazione, ha ribadito attraverso il suo
avvocato Luca Dellacasa che quei biglietti gratis erano solo
un'usanza "comune a tutte le compagnie", una sorta di omaggio
che nulla ha a che fare con la corruzione. "La corruzione
presuppone una dazione in cambio di un corrispettivo - spiega il
legale al termine dell'udienza - e il pubblico ministero ancora
non ci ha spiegato quale sarebbe il corrispettivo". Per Mura il
sostituto procuratore Walter Cotugno ha chiesto la misura
interdittiva ma il suo avvocato sostiene che la richiesta sia
"intempestiva anche perché il mio assistito da mesi non lavora
più per la compagnia". Con lui questa mattina sono comparsi
davanti alla giudice anche un ex direttore tecnico e un
responsabile dell'ufficio acquisti di Tirrenia-Cin, entrambi
accusati di falso e frode in pubbliche forniture. Anche loro si
sono avvalsi della facoltà di non rispondere in attesa di poter
vedere tutte le carte dell'inchiesta che li accusa. Gli
interrogatori proseguiranno nelle giornate del 24 e 30 aprile,
poi la giudice con un unico provvedimento deciderà se accogliere
o meno le richieste di misura cautelare.
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