"C'è una totale tendenza
all'esternalizzazione. Questo chiaramente svuota di competenze e
professionalità il Comune e lascia alle persone che rimangono un
carico di lavoro insostenibile, con ovviamente la stessa
retribuzione e la prospettiva di lavorare tantissimo in
condizioni sempre emergenziali a rincorrere". Così Silvia Salis,
candidata a sindaca di Genova della coalizione di centrosinistra
ha commentato il piano assunzioni del Comune contestato in una
nota dalla Cgil. "Credo che anche questa sia la grande
preoccupazione dei dipendenti comunali: rimanere troppo poche e
pochi e non avere la possibilità di svolgere i servizi per i
quali il comune si deve prendere carico". Tra le paure vi è un
uso eccessivo dell'esternalizzazione per alcuni comparti come
musei e biblioteche. "Il ruolo di secondo ma anche terzo,
quarto, quinto piano che ha avuto la cultura negli ultimi anni a
Genova penso che sia evidente. Diciamo che proprio il
posizionamento dell'elemento culturale nei temi politici della
città è stato veramente poco rilevante. Soprattutto quello nel
quale io credo e che credo di avere espresso in maniera molto
chiara domenica : la necessità di una cultura diffusa, di eventi
culturali ai quali partecipare e con i quali collaborare. Una
cultura della quale un genovese possa fruire" ha aggiunto Salis.
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