"Esperienza globale nel mondo
dello sport che porti un po' di capitale e intelligenza locale:
questo è il futuro del calcio". Sono le prime parole di Paul
Francis, ceo di FC32, gruppo di pluriproprietà calcistica che ha
rilevato lo Spezia Calcio a inizio febbraio e che oggi si è
presentato alla città.
Il manager australiano, un passato in Nike e Adidas, ha
parlato della realtà che ha fondato. "FC32 non è un modello
classico di proprietà perché il modello classico si è rotto -
dice Francis -. Siamo più di novanta investitori: esperti,
tecnici ed ex atleti che portano passione e competenze. Credo
che una persona con un punto di vista e un conto corrente sia
più pericolosa rispetto a un network con esperienza
internazionale. Questa esperienza internazionale con
intelligenza locale è una grande opportunità secondo noi. Ora
però è importante non toccare nulla perché qui le cose
funzionano a meraviglia".
Il numero '32' è quello delle patch del pallone da calcio
classico, spiega Francis, che devono cucirmi assieme.
Simbolicamente sono le squadre che formeranno il futuro network
di cui fanno già parte i Ramblers di Cork in Repubblica
d'Irlanda e il St.Polten in Austria. "La cosa difficile nel
calcio è creare una club competitivo e profittevole - dice
Francis -. Con un gruppo di società è più facile, spostando i
calciatori tra diverse realtà per garantirgli minutaggio ed
esperienza".
Garante dell'operazione è Andrea Corradino, che torna
presidente del club dopo circa dieci anni. "Ringrazio Paul per
aver scelto lo Spezia - commenta -. Quando l'ho conosciuto mi ha
colpito il fatto che veda il calcio come un sistema di valori.
Il rispetto della storia di un club innanzitutto. Mi ha proposto
di fare il presidente di una società che amo, come amo la mia
città. Credo ci siano le condizioni perché questo sia un
capitolo bello di una storia importante".
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