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L'eleganza di Renzetti per Brahms, applausi al Carlo Felice

L'eleganza di Renzetti per Brahms, applausi al Carlo Felice

A Genova Campanella dà forfait, al suo posto Romanovsky

GENOVA, 15 febbraio 2025, 11:30

Redazione ANSA

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Si chiudono oggi pomeriggio al Carlo Felice di Genova le recite di "Andrea Chenier", l'opera di Umberto Giordano che è stata proposta in questi giorni con successo con la direzione di Donato Renzetti. E lo stesso Renzetti ieri sera ha tenuto il secondo dei due concerti inseriti nella sinfonica in queste settimane. Dopo la bella lettura di Schoenberg e di Rimskij-Korsakov dell'8 febbraio scorso, Renzetti ha proposto questa volta il Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra di Brahms e la Sinfonia n. 1 di Shostakovic. Appartenente alla maturità del compositore, il Concerto n.2 di Brahms è partitura di notevole difficoltà e originalità nell'impianto architettonico (quattro i tempi) e nel taglio espressivo, con due movimenti veloci ad anticipare l'Andante che costituisce il momento più ispirato e interessante dell'intero lavoro. Nel cartellone sinfonico era previsto il pianista Michele Campanella che ha dovuto dare forfait per una indisposizione. Al suo posto si è esibito Alexander Romanovsky, pianista certamente dotato di un solido bagaglio tecnico. Il suo approccio alla partitura, tuttavia, ha suscitato qualche perplessità per un suono eccessivamente aggressivo e uno stile interpretativo non sempre in sintonia con l'orchestra. Assai più interessante, nei bis concessi, l'approccio a Liszt che costituirà il programma del recital previsto giovedì prossimo a Palazzo della Meridiana, protagonista appunto Romanovsky, ospite di "Gems a la Paganini".
    Renzetti ha diretto Brahms con la consueta eleganza e ha poi affrontato con intelligenza e belle intuizioni interpretative la Sinfonia n.1 di Shostakovic. Se per Brahms si trattava di un'opera della tarda stagione creativa, per Shostakovic la n.1 appartiene alla primissima fase e si fa ammirare per l'esuberanza e la molteplicità delle idee che richiedono una visione particolarmente compatta sul piano esecutivo e una ricca duttilità dinamica. Qualità emerse appieno dalla lettura di Renzetti applaudito calorosamente al termine con tutta l'orchestra.
   

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