Trasformare la cura in un gioco attraverso l'uso delle nuove tecnologie.
È questo l'obiettivo della Multisensory integration Climb, la prima parete d'arrampicata multisensoriale al mondo per la riabilitazione clinica di pazienti pediatrici con disabilità multiple o complesse inaugurata all'ospedale Gaslini di Genova.
Un progetto
che nasce dalla collaborazione fra Iit, l'unità di ricerca Unit
for Visually impaired people, e Istituto Gaslini, con l'unita
operativa di medicina fisica e riabilitazione, al quale hanno
partecipato medici, neuroscienziati, ingegneri meccanici ed
elettronici, esperti di arrampicata.
"Questa sembra una normale parte di arrampicata - spiega
Monica Gori, responsabile unità persone con disabilita visiva di
Iit - ma le prese producono suoni e luci. Grazie a un software,
inoltre, è possibile personalizzare i percorsi a seconda delle
condizioni del bambino per migliorarne l'interazione. Il tutto
potrà essere monitorato attraverso i sensori presenti sulla
parete che aiuteranno a capire i progressi fatti". A oggi questa
tecnologia è stata testata su 34 giovani pazienti e 52 bambini
con sviluppo atipico e, a partire dalle prossime settimane
entrerà a pieno regime. Lo strumento, infatti, è stato
progettato per pazienti di età compresa tra i 3 e i 18 anni con
condizioni neurologiche come ictus pediatrico, paralisi
cerebrale infantile o disturbi dello sviluppo, ma potenzialmente
estensibile a pazienti pediatrici con disabilità di diversa
causa. "Noi ci aspettiamo molteplici benefici - sottolinea
Chiara Tacchino, responsabile di medicina fisica e
riabilitazione del Gaslini - non solo motori ma anche sensoriali
o cognitivi. Quindi non solo un miglioramento della forza o
della coordinazione, ma anche benefici di tipo cognitivo,
emotivo e sociale perché la parete può essere utilizzata anche
in piccoli gruppi favorendo l'inclusivitá".
"Risultati come quelli presentati oggi —conclude Giorgio
Metta, direttore scientifico dell'Iit - fanno capire il grosso
impatto che la ricerca portata avanti in IIT può avere nella
vita reale delle persone e sottolineano l'importanza di uscire
dai laboratori creando collaborazioni con realtà di valore che
tutti i giorni hanno a che fare con esigenze concrete, come
l'Istituto Giannina Gaslini, con cui dialogare per lavorare
insieme allo sviluppo di una tecnologia che metta l'essere umano
al centro".
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