Ha parlato per un'ora il consulente
della procura di Genova Vincenzo Minenna nel corso dell'udienza
preliminare per la morte di Andrea Demattei, lo studente di 14
anni rimasto incastrato con la canoa nel fiume Entella a
Chiavari (Genova) a gennaio 2023. Il tecnico era stato convocato
dalla giudice Carla Pastorini per spiegare i ruoli e le
competenze di ciascuno degli imputati, istruttori e
soccorritori. L'udienza è stata rinviata al 4 febbraio quando la
giudice deciderà se rinviare o meno a giudizio.
"Quello di oggi è stato un passaggio importante - spiega
l'avvocata della famiglia del giovane, Rachele De Stefanis - e
siamo molto soddisfatti di quello che ha riferito il consulente
tecnico in udienza, che ha ribadito più volte come l'intervento
di soccorso fosse semplice e tutti i soccorritori avessero le
competenze di base necessarie per salvare Andrea".
Il ragazzino stava facendo allentamento con altri giovani
quando rimase incastrato in acqua dentro la sua canoa bloccata
da alcuni rami nei pressi di un pilone di un ponte. Durante
l'intervento di soccorso, il giovane rimase in acqua per molto
tempo ed arrivò in condizioni critiche per l'ipotermia
all'Ospedale Gaslini dove morì due giorni dopo.
Gli imputati (difesi dagli avvocati Giorgio Zunino, Roberta
Barbanera, Nadia Solari, Silvia Morini e Guido Motta) sono i due
istruttori della Shock Wave sport, la società sportiva a cui era
iscritto Andrea, e sei vigili del fuoco (quattro della squadra
di Chiavari e due sommozzatori). Per il pm Francesco Cardona
Albini ci sarebbe stata una catena di errori: dal numero
insufficiente di istruttori sul posto e l'abbigliamento non
adatto, fino a un intervento in ritardo e manovre di salvataggio
scorrette.
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