"Non ci appelliamo alla
sfortuna, ma solo all'idea di fare meglio. Le prestazioni sono
state buone, ma non è arrivato il risultato? Significa che
dobbiamo dare di più". Sono le parole con cui Luca D'Angelo,
tecnico dello Spezia, cancella l'ennesima partita maledetta per
i liguri. Quella contro la capolista Parma, a lungo dominato in
campo, si è conclusa con una sconfitta per autorete all'ultimo
minuto di recupero dopo due reti annullate per fuorigioco
millimetrici e una traversa presa. Il quinto punto perso oltre
il novantesimo per i bianchi in questo campionato. "Ho avuto
ottime risposte in allenamento, si sono messi tutti a
disposizione, e la testimonianza sono le due partite giocate
bene. Ora manca l'ultimo step, fare punti e vincere le partite",
rincara l'allenatore subentrato da due settimane.
In questo momento sono soprattutto i giovani a rendere ("Kouda
può giocare in tanti ruoli, è un diamante grezzo") e i senatori
a venire meno ("Zurkowski lavora molto, ma paga qualcosa a
livello mentale"). Emerge il ruolo di Jeroen Zoet, portiere
olandese che avrà la maglia da titolare sabato al posto di un
Dragowski non al meglio: "E' il campo che determina le gerarchie
e Zoet sta bene fisicamente e mentalmente".
Contro l'Ascoli è una specie di play out di metà stagione, con
una vittoria lo Spezia potrebbe tirarsi fuori dalla zona rossa.
"Sono una squadra abituata a questa categoria, dovremo fare una
partita di grandissima attenzione". La tifoseria rimane sul chi
vive, obiettivo delle contestazioni soprattutto il direttore
tecnico Macia e il direttore sportivo Melissano. "Fa parte del
mestiere essere criticati, lo sanno, sta anche ai giocatori e a
noi dello staff dare una mano per dimostrare che le scelte fatte
non sono tutte sbagliate. Il nostro compito è quello di essere
propulsore per l'ambiente". In arrivo il presidente Philip
Platek dagli Stati Uniti.
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