Il tribunale collegiale civile di
Imperia (presidente Silvana Oronzo), ha rigettato il ricorso
presentato dai consiglieri di minoranza del Comune di Imperia:
Luciano Zarbano (Imperia Senza Padroni), Ivan Bracco (Imperia
Rinasce) e Lucio Sardi (Alleanza Verdi Sinistra), sulla presunta
ineleggibilità al secondo mandato del sindaco di Imperia,
Claudio Scajola, che nel primo Consiglio aveva denunciato
l'incompatibilità del ruolo di sindaco con quello di commissario
ad acta dell'Ato idrico provinciale. Già durante la recente
discussione il procuratore di Imperia Alberto Lari aveva chiesto
il non accoglimento del ricorso, ma nel contempo aveva proposto
la trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale per il
fatto che la nomina di Scajola a commissario ad acta lo avrebbe
favorito nella campagna elettorale della scorsa primavera,
violando così l'articolo 3 della Costituzione.
"Siamo contenti - afferma il difensore di Scajola, l'avvocato
Pietro Piciocchi -. Il giudice ha sposato in pieno la nostra
tesi circa la insussistenza di qualunque ipotesi di conflitto di
interesse e di alterazione di par condicio, escludendo ogni
ipotesi di ineleggibilità. In questo modo, non c'è nessuna
interferenza tra il suo ruolo di commissario dell'Ato idrico e
quello di sindaco. Insomma, una vittoria rotonda".
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