La Croce Zaratina torna nel
Monastero di San Francesco di Zara dopo oltre mezzo secolo.
Realizzata tra il XIV e il XV secolo dall'orafo Francesco da
Milano, era stata rubata negli anni Settanta. Poi, attraverso
una serie di passaggi, era arrivata sul mercato d'arte ed era
stata acquistata in un'asta internazionale regolare dal
collezionista Amedeo Lia, che l'aveva portata alla Spezia e
l'aveva concessa in comodato d'uso al Comune. Alla Spezia è
rimasta esposta per decenni al Museo Lia, senza che se ne
conoscesse la storia. Da ieri la croce argentea è stata
riportata in Croazia dal sindaco Pierluigi Peracchini, grazie a
un accordo internazionale, e donata al Monastero da cui era
scomparsa. Il simbolo religioso rappresenta la città di Zara ed
è un importante oggetto di culto riconosciuto dalla comunità
cristiana europea legato alla tradizione francescana:
rappresenta santi francescani e i due protettori di Zara, San
Crisogono e Sant'Anastasia. Le croce era stata riconosciuta da
un esperto d'arte che aveva visitato il Museo della Spezia.
L'operazione ha coinvolto la famiglia Lia, il sindaco
Peracchini, le due ambasciate, il ministero delle Cultura e dei
Media croato, il ministero dell'Interno e le istituzioni locali
croate e italiane.
"Non abbiamo semplicemente riportato a casa un oggetto,
abbiamo ritrovato e riscoperto un'opera d'arte in più e che è
patrimonio di tutti noi: italiani, croati, europei e cittadini
del mondo. Mi auguro che da questo importante risultato possano
nascere nuove collaborazioni tra La Spezia e Zara" ha detto il
sindaco Peracchini, che ha partecipato alla cerimonia di
consegna a Zara con Riccardo Lia che a nome della sua famiglia
aveva formalizzato la donazione.
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