I ristoranti "sono affamati" di
personale per il periodo estivo e i richiedenti asilo rispondono
presente. Alla Spezia dieci giovani migranti ospitati dal centro
di accoglienza 'Cittadella della Pace' della Caritas diocesana
sono stati formati nelle scorse settimane per svolgere compiti
di cucina e sala e saranno impiegati come stagionali a partire
dai prossimi giorni. Il progetto, promosso dalla Prefettura in
collaborazione con Confesercenti, Confcommercio,
Confartigianato, Cna, Caritas e Centro provinciale per
l'istruzione degli adulti, è stato presentato oggi.
"Rispondiamo così a due esigenze: la carenza di personale
nella ristorazione e il bisogno di queste persone di riaffermare
la loro dignità tramite il lavoro - ha detto il prefetto Maria
Luisa Inversini -. Durante il corso propedeutico hanno potuto
imparare le regole della sicurezza del lavoro e a rispettare le
gerarchie di un ambito lavorativo. Anche questa è una spinta
all'integrazione".
Il corso, che ha offerto anche nozioni base in tema di Haccp,
si è svolto presso il ristorante L'Osteria della Corte, che
vanta una citazione nella Guida Michelin. "Un'idea nata dalla
richiesta delle aziende e dalla voglia di questi ragazzi di
trovare il loro posto nella società - spiega il titolare Andrea
Ferrero -. Il corso è stato tagliato su una figura di base, con
mansioni molto semplici. Un inizio". Sono già diversi i
ristoranti che si sono fatti avanti per offrire loro un
contratto di tre mesi, tra cui La Perla del Fortino, l'Origami,
Palati Fini e Il Caruggio di Porto Venere. "Il senso di
restituzione è qualcosa di presente in tutti noi - osserva don
Luca Palei, direttore della Caritas spezzina - Dopo la fase
dell'accoglienza c'è un secondo tempo in cui questi ragazzi
hanno voglia di mettersi in gioco. L'integrazione viene di
conseguenza. Chi riceve non deve essere visto come un
contenitore che viene riempito di servizio, ma può essere in
prima persona chi dà".
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