Un Carlo Felice tutto esaurito ha applaudito il conferimento all'attore e regista teatrale Tullio Solenghi dell'onorificenza della Croce di San Giorgio dopo quella assegnata a dicembre scorso a Gino Paoli.
"Siamo felici di aver conferito la seconda Croce di San
Giorgio a Tullio Solenghi - ha detto il presidente della Regione
Liguria Giovanni Toti -.
La sua versatilità lo ha portato ad
eccellere in molti campi, mettendosi in più occasioni a
disposizione della sua Liguria, come quando ha ricordato ad un
mese della tragedia le vittime del crollo del Ponte Morandi. Il
legame con le proprie origini si è rafforzato lo scorso anno con
la magnifica esecuzione del Gilberto Govi dei "Maneggi" che ha
commosso tutti e riportato in auge la più alta tradizione
filodrammatica e comica della sua terra. Un patrimonio artistico
di questa città che, pur sapendosi ritagliare uno spazio
importante in campo artistico nel mondo, ha mantenuto salde le
sue radici liguri e genovesi. Come questa sera dove ha recitato
in un Carlo Felice strapieno di genovesi e di turisti. Oggi è
stata una giornata importante perché anche con la caccia al
tesoro a tema Risorgimento abbiamo ripercorso la storia e
ripercorrere la storia serve per costruire il futuro".
Solenghi ha poi portato in scena la riscoperta di un testo di
Luigi Orengo riscritto e inscenato dal grande Gilberto Govi,
intitolato "O Quarantotto!", un atto unico ambientato in
Liguria.
"Per me è una serata speciale perché è il massimo ricevere un
premio nella mia città - conclude Tullio Solenghi -. Una serata
dedicata al Risorgimento che ha riportato Govi in scena in una
città a cui sono sempre rimasto molto legato. Regione Liguria
sta facendo passi in avanti importanti per valorizzare ancora di
più la cultura nel nostro Paese".
Toti ha poi premiato i vincitori della caccia al tesoro
"Bianco Rosso Verde, il gioco degli anni che fecero l'Italia"
che ha visto 61 squadre partecipanti che ha consentito di
riscoprire le tappe storiche e i luoghi nascosti del
Risorgimento a Genova. A vincere la squadra dei Carbonari.
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