Evaristo Scalco, il maestro d'ascia
che la notte tra l'1 e il 2 novembre ha ucciso con una freccia
Javier Alfredo Miranda Romero, ha preso come avvocati Jacopo
Pensa e Federico Papa. I due legali hanno difeso, tra gli altri,
il governatore della Lombardia Attilio Fontana e Karima El
Mahroug. I due avvocati hanno chiesto il rito abbreviato in
vista del processo in corte d'assise fissato per il 23 giugno.
Si tratta di una richiesta tecnica: a Scalco sono contestate due
aggravanti (quella dei futili motivi e dell'odio razziale) che
non consentono il rito speciale. Se la corte d'assise dovesse
però escluderle allora il maestro d'ascia potrà accedervi.
Romero, quella notte, era uscito a festeggiare con un amico
la nascita del figlio. I due si erano messi sotto la finestra di
Scalco. L'artigiano si era affacciato e li aveva mal apostrofati
("andate via negri di m...") perché a suo dire facevano baccano
e avevano orinato contro il muro. I due amici gli avevano
risposto e allora l'artigiano aveva preso l'arco e aveva montato
la punta più letale che aveva in casa colpendo Romero.
Scalco era sceso in strada e aveva provato a estrarre il
dardo. La vittima era arrivata in condizioni disperate in
ospedale dove era poi morto. Scalco era stato scarcerato nelle
scorse settimane e aveva ottenuto gli arresti domiciliari.
L'uomo aveva mandato una lettera di scuse alla moglie della
vittima e versato 10 mila euro come primo risarcimento.
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