Il sistema di monitoraggio dinamico, come aveva suggerito la società Cesi, "avrebbe registrato tempestivamente la sofferenza strutturale del ponte Morandi".
Lo ha detto in aula Domenico Andreis, l'ingegnere per quasi cinque anni dirigente del Cesi nel corso del processo per il crollo del viadotto autostradale (14 agosto 2018, 43 vittime).
Quel monitoraggio, "che sarebbe costato tra i 180mila
e i 200mila euro", non venne fatto secondo la procura perché da
lì a pochi anni si sarebbe fatto il retrofitting (il rinforzo
delle pile 9 e 10) e quindi quella spesa poteva essere
posticipata.
Nel 2016 la società aveva suggerito ad Aspi di affiancare il
monitoraggio dinamico a quello statico e di effettuare ispezioni
ravvicinate ogni anno invece che ogni due anni. "In un mese di
monitoraggio - ha detto Andreis - è emerso che gli stralli della
pila 10 avevano un comportamento asimmetrico che doveva essere
approfondito. Se quei sensori fossero stati installati avrebbero
potuto anticipare le cause del crollo". Andreis ha ricordato un
acceso litigio con Donferri in una riunione del 15 agosto. "Ci
accusò di avere suggerito il monitoraggio dinamico solo per
motivi commerciali e di aver effettuato una relazione contenente
indicazioni che andavano oltre il ruolo assegnato. Mi sentii
offeso". E' stata ricordata anche la mail mandata in piena notte
dall'architetto Chiara Murano, di Cesi, dopo le pressioni di
Autostrade che chiedeva copia di tutte le relazioni e i rapporti
del contratto. L'architetto mandò la relazione di Cesi ma nel
testo di accompagnamento scrisse: "... L'origine del crollo
potrebbe essere cercata in un difetto progettuale... ",
indirettamente chiamando in causa Riccardo Morandi, autore del
progetto. "Non ho visto cosa scrisse Murano - ha ricordato
Andreis - ma sapevo che c'era una relazione, un lavoro allegato
che era ben fatto e che era tutt'altro che assolutorio". Andreis
e Murano vennero poi licenziati dal Cesi. "Fu deciso proprio per
quella mail e le polemiche. Qquando ci sono certi imbarazzi le
persone vengono marginalizzate come se fossero un tumore".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA