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Piacciono 'I racconti della peste' con regia di Carlo Sciaccaluga

Piacciono 'I racconti della peste' con regia di Carlo Sciaccaluga

Vargas Llosa mette Boccaccio in una villa isolato come con Covid

GENOVA, 13 aprile 2023, 20:09

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Applausi, ieri sera, al Teatro Duse di Genova per "I racconti della peste" dello scrittore Premio Nobel Mario Vargas Llosa, uno spettacolo coprodotto dal Teatro Nazionale di Genova con il Teatro Stabile di Catania. Il testo risale al 2015, ma sembrerebbe nato in epoca di covid, per la sua incredibile attualità.
    Nella Firenze del Trecento flagellata dalla peste, Giovanni Boccaccio con quattro amici si rifugia in una villa in campagna.
    E lì in un gioco che mescola continuamente la realtà con la fantasia, ci si immerge in un'altra dimensione, nella quale ogni personaggio è contemporaneamente se stesso e altro, fino all'annuncio della fine della pandemia e dell'apertura della "zona rossa". Mario Vargas Llosa riprende dunque "Decameron", anzi, mettendo in scena lo stesso Boccaccio, ne immagina in qualche modo la genesi.
    Un testo ricco di sfumature e di fascino, certamente non facile da mettere in scena ma il regista Carlo Sciaccaluga ne ha garantito una lettura variegata negli umori e ben caratterizzata nel restituire l'umanità dei personaggi.
    La scena, ideata da Anna Varaldo, propone l'interno di una villa semidiroccata con oggetti sparsi, elettrodomestici mezzi distrutti. Una pedana circolare mobile, diventa il palcoscenico per i racconti, mentre una corona di luci posta sopra la pedana stessa modifica l'impatto visivo a seconda del tono e della narrazione, alla quale garantisce un efficace contributo drammaturgico la bella colonna sonora ideata da Andrea Nicolini.
    Sciaccaluga utilizza diversi registri di voce per attribuire caratteri differenti alle varie storie, gioca bene sui livelli narrativi mescolando i diversi toni, dal comico al tragico e "veste" i personaggi di volta in volta con oggetti di fortuna, in una sorta di travestimento giocoso.
    Lo supporta assai bene l'ottimo cast formato da Angelo Tosto (il duca Ugolino), Barbara Gallo (Aminta, la contessa di Santa Croce), Roberto Serpi (Boccaccio), Giorgia Coco (Filomena) e Valerio Santi (Panfilo): tutti molto bravi e perfettamente affiatati, sì da garantire un efficace ritmo allo spettacolo.
    Repliche fino al 22.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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