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Falso testamento per eredità anziana, 2 sindacalisti indagati

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Falso testamento per eredità anziana, 2 sindacalisti indagati

Sotto sequestro appartamenti, soldi, una Bmw e obbligazioni

GENOVA, 07 aprile 2023, 17:04

Redazione ANSA

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La procura di Genova ha indagato due sindacalisti e altre due persone, accusate di avere falsificato il testamento di una benestante signora genovese per impossessarsi dei suoi immobili e soldi, destinati ai parenti e all'istituto religioso Don Orione. Il pubblico ministero Patrizia Petruzziello ha iscritto nel registro degli indagati Pasquina Risso, sindacalista dello Snalp, Gerolamo Burlando della Confael, Franco Giuseppe Giovannoni autista dell'anziana e Daniel David Cortella, già nei guai nel 2014 per finti finanziamenti. I quattro sono difesi dagli avvocati Maurizio Porretti Massucco, Carlo Contu, Alberto Figone e Roberto Fontana.
    La vicenda risale al 2019, quando la signora Vera Durazzano muore a quasi 100 anni. La donna, nel 2007, aveva fatto un testamento nel quale indicava il Don Orione come erede universale e disposto alcuni legati in favore di diversi parenti. Il patrimonio consisteva in tre appartamenti tra Albaro e Quarto; oltre 100 mila euro nei conti correnti, titoli obbligazionari, il contenuto di una cassetta di sicurezza, una Bmw e i mobili antichi.
    Dopo alcuni mesi dalla morte dell'anziana i parenti e il Don Orione scoprono che vi sarebbe un altro testamento in cui viene dichiarato erede universale il sindacato Snalp Regione Liguria e fatto un legato a Pasquina Risso di tutti i beni. Si scopre che l'anziana e la sindacalista non si erano mai conosciute e che il testamento è falso, come emerso da una perizia grafologica.
    Sempre i parenti scoprono da varie visure camerali che la Risso avrebbe ricevuto altri beni immobili grazie ad altri testamenti. L'autista ha poi spiegato ai parenti di essere andato nel 2019 in una finanziaria in corso Italia, sede anche del sindacato Snalp Regionale Liguria, per avere un finanziamento: per le pratiche aveva conosciuto Daniel Cortella il quale, nel corso degli incontri, si era interessato al patrimonio della signora Durazzano. Cortella gli avrebbe poi proposto di scrivere un falso testamento a suo favore e dividere tutto. La proposta sarebbe stata respinta e il finanziamento non erogato. Il pubblico ministero Petruzziello ha chiesto e ottenuto il sequestro preventivo di tutti i beni, sequestro poi confermato anche dal Riesame.
   

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