"Questa fase di chiusura di una carreggiata per il cantiere sulla A10 fra Genova Aeroporto e Genova Pra' è un'enorme interferenza con il funzionamento del porto. Costringiamo gli autotrasportatori ad un lungo giro alternativo per servire uno dei principali terminal del Mediterraneo, Psa Genova Pra': è una tassa pesante che si aggiunge alla grossissima interferenza del cantiere sulla città". Il presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mar ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini parla con preoccupazione delle ricadute del cantiere non stop aperto lunedì sulla A10. E visto che la città, e il porto dovranno convivere per anni con i lavori di Autostrade, sottolinea due cose da mettere in campo: una programmazione "cogestita" che tenga conto delle interferenze con città e porto e indennizzi per le categorie colpite.
"La gestione di un nodo logistico e portuale delicato come quello di Genova ha un impatto sulla vita di tutti, per cui credo ci debba essere una cogestione maggiore dell'argomento viabilità - spiega Signorini -. Dobbiamo avere un quadro più programmato delle interferenze. Non è che dicendo che effettui i lavori e avendo regolamentato il traffico in autostrada hai chiuso il problema: perché interferisce con l'Aurelia e quello che succede sull'Aurelia interferisce con i cantieri del porto perché in prossimità del terminal Psa Pra' abbiamo avviato i lavori di spostamento del viadotto. E' una specie di matrioska".
E poi ci sono gli indennizzi. "Categorie come quella degli autotrasporatori, ma non solo, penso ai terminalisti, sono sottoposte a gravami per cui mi pare difficile non pensare a un indennizzo - prosegue Signorini -. I disagi andranno dimostrati, ma mi pare ci siano gli estremi su cui lavorare". Senza contare che ci sono anche i lavori ferroviari. "Anche lì ci sono più livelli: l'autostrada che è il Terzo valico, l'Aurelia che è l'ultimo miglio, con sia il nodo passeggeri che quello merci.
Quindi abbiamo limitazione sulle strade in associazione a limitazioni sulle ferrovie. I lavori vanno fatti, ma ci vuole da parte di chi li fa una determinazione, in termini di velocità di esecuzione, davvero di modello Genova. Sennò li portiamo avanti per 15 anni".
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