I carabinieri del Noe hanno eseguito un decreto di sequestro di beni a fini di confisca nei confronti di società e persone fisiche coinvolte nella maxi inchiesta sulla gestione dei rifiuti condotta dal Noe e coordinata dalla procura genovese. Il provvedimento conclude l'indagine avviata nel 2012 che ha consentito di individuare una serie di episodi di corruzione nei confronti di dirigenti e funzionari dell'Amiu attraverso i quali venivano alterate le gare d'appalto per i servizi di raccolta rifiuti a Genova.
L'operazione portò all'arresto di 14 persone e a un centinaio di denunce oltre che al sequestro di beni per 1 mln di euro. I beni sequestrati oggi sono riferibili ai fratelli Gino e Vincenzo Mamone e al figlio di quest'ultimo Luigi, Stefano Raschellà e suo figlio Daniele e Claudio Deiana, tutti imprenditori del settore rifiuti già arrestati nel 2014 dopo l'accertamento di numerosi episodi di corruzione con il coinvolgimento dell'allora dirigente dell'ufficio acquisti di Amiu Corrado Grondona.
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