Oggi pomeriggio la Rete degli
Studenti Medi era in presidio a Roma sotto al Ministero
dell'Istruzione in seguito all'incidente avvenuto ieri a Rieti,
dove uno studente ha rischiato di perdere il braccio durante un
percorso di Pcto.
"Stamattina ci siamo mobilitati nelle scuole di tutto il Paese,
e questo pomeriggio a Trastevere, sotto gli occhi del Ministro
Valditara" dichiara Paolo Notarnicola, Coordinatore nazionale
della Rete degli Studenti Medi "Oggi siamo in presidio perché è
inaccettabile che a 16 anni si rischi la vita durante pcto non
retribuiti e senza tutele. Quello che è successo ieri è
gravissimo, ma non è la prima volta. Negli scorsi anni sono
morti più studenti durante percorsi di alternanza scuola-lavoro,
e ci preoccupa che al Ministro Valditara questo sembri non
interessare.
Il mondo del lavoro ci consegna immagini di sfruttamento,
precariato e morte, non possiamo accettare che si riproducano
anche all'interno degli spazi scolastici. Per questo
continueremo a lottare sostenendo i 5 sì ai referendum sul
lavoro e sulla cittadinanza, la precarietà e lo sfruttamento
devono cessare anche fuori dalla scuola.
Chiediamo interventi strutturali, l'abolizione di questo modello
di Pcto e la costruzione di un nuovo rapporto tra la scuola e il
lavoro", dicono i ragazzi.
Gli studenti sulle scalinate del Miur espongono uno striscione
con scritto "Non è scuola, non è lavoro. Fermate la strage",
cospargono un cartonato del ministro Valditara con impronte
rosse a simboleggiare il sangue del ragazzo ferito.
"Siamo stanchi di vedere i nostri compagni di classe rimanere
feriti o addirittura morire. La scuola dovrebbe educare alla
sicurezza, non mettere in pericolo gli studenti. Il ministero è
complice e ha le mani sporche di sangue dei ragazzi uccisi e
feriti in pcto.
Lo ribadiamo con forza: quando si muore, ci si fa male o si è
sfruttati, non è scuola, non è lavoro" spiega infine Bianca
Piergentili, coordinatrice della Rete degli Studenti Medi del
Lazio.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA