Il Quartetto di Cremona, eccellenza
cameristica mondiale legata alla Istituzione Universitaria dei
Concerti da un rapporto decennale in esclusiva su Roma, torna
il 1 marzo sul palcoscenico dell' Aula Magna della Sapienza alle
17:30 per proporre l'Arte della Fuga di Bach in una speciale
versione eseguita con sette strumenti. Tra le ultime
composizioni del musicista tedesco e rimasta incompiuta a causa
dell'età e del peggioramento delle condizioni di salute
dell'autore, insieme con L'Offerta musicale, è considerata uno
dei vertici più alti della polifonia contrappuntistica.
Composta fra il 1749 e il 1750, L'Arte della Fuga è un compendio
di tutte le conoscenze acquisite nell'arco di una vita a
proposito dell'utilizzo del contrappunto e della fuga. Il
principio compositivo risiede nell'interazione di quattro voci
in uno stesso discorso, per questo motivo nessuno strumento o
voce umana sono specificati per la sua esecuzione. L'Arte della
fuga è stata trascritta per quasi tutte le combinazioni
possibili, da un solo strumento a tastiera alla grande
orchestra.
Con l' intento di offrire un'interpretazione fedele alla
partitura originale, mantenendo lo sviluppo delle voci così come
scritto da Bach ed evitando quindi trascrizioni, in alcuni
contrappunti il Quartetto di Cremona introduce nell'ensemble una
viola al posto del secondo violino e una viola tenore al posto
di una normale. Per l'occasione, il secondo violino, Paolo
Andreoli, ha imparato a suonare la viola che alterna in maniera
strabiliante al violino durante l'esecuzione. Simone Gramaglia
invece si è fatto costruire appositamente una viola tenore e
affronta un paio di composizioni anche con il flauto dolce.
affronta un paio di composizioni anche con il flauto dolce.
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