"La Tuscia non è e non sarà mai un luogo idoneo per il deposito di scorie nucleari".
Così ieri
pomeriggio il presidente della Provincia Alessandro Romoli,
durante la riunione indetta nella sala consigliare di Palazzo
Gentili, a cui hanno partecipato i sindaci dei 14 Comuni
interessati dall'individuazione da parte dell'azienda Sogin di
potenziali siti per il deposito nazionale delle scorie nucleari.
L'incontro, organizzato dall'amministrazione provinciale, è
stato l'occasione per ribadire il secco no dei primi cittadini
della Tuscia, all'ipotesi ventilata della realizzazione sul
territorio del sito per lo stoccaggio delle scorie.
A questo
proposito Romoli ha annunciato la costituzione di un team di
esperti e tecnici, composto da geologi, agronomi e altri
specialisti, con l'obiettivo di dimostrare l'inidoneità delle
aree individuate. Attraverso studi approfonditi e dati
scientifici, il gruppo analizzerà aspetti legati alla sismicità,
all'agricoltura e ad altre peculiarità territoriali che rendono
il viterbese inadatto ad ospitare un progetto di tale portata.
"La difesa della Tuscia è una responsabilità comune - ha
sottolineato Romoli -. Continueremo a lavorare insieme ai
sindaci e alle comunità locali per opporci con tutti i mezzi
possibili a questa scelta".
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