La Regione Lazio, gli Ordini dei
Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri e degli Infermieri della
provincia di Roma scendono in campo per la sicurezza dei
professionisti sanitari. Al fine di sensibilizzare al rispetto
degli operatori sanitari, la Regione Lazio ha affisso uno
striscione con su scritto "Stop alla violenza contro gli
operatori sanitari" nella palazzina A di via Cristoforo Colombo
212.
"La violenza contro gli operatori sanitari è insensata e
inaccettabile. Diffondere la cultura del rispetto per il loro
lavoro è un punto centrale della nostra azione di Governo.
Nel
2023 sono stati 1219 le lavoratrici e i lavoratori laziali che
hanno denunciato un'aggressione: il 65% di essi è donna e il 57%
risulta essere personale infermieristico. Con il ministro
dell'Interno, Matteo Piantedosi, abbiamo riattivato i presidi di
Polizia h24 negli ospedali pubblici della Capitale ed iniziative
analoghe sono state portate anche nelle province. Abbiamo un
grande lavoro da fare sul piano culturale: proprio per questo,
nelle prossime settimane, lanceremo una campagna di
comunicazione contro ogni violenza nei confronti del nostro
personale sanitario. Nel Lazio non c'è spazio per chi insulta,
percuote, picchia, aggredisce medici e infermieri che con grande
spirito di sacrificio spendono la propria vita al servizio degli
altri", ha affermato Francesco Rocca, presidente della Regione
Lazio.
"L'Ordine ribadisce con forza la condanna di ogni forma di
violenza, fisica o verbale, nei confronti degli operatori
sanitari. Gli attacchi e le aggressioni subite dai medici e da
tutto il personale sanitario non sono soltanto atti sconsiderati
e a volte criminali ma rappresentano un colpo al cuore di una
società civile. Soprattutto in un periodo in cui l'intero
sistema sanitario è sottoposto a criticità senza precedenti, è
inaccettabile che coloro che dedicano la loro vita alla cura e
alla salute dei cittadini siano vittime di minacce e
aggressioni", ha dichiarato Antonio Magi, presidente dell'Ordine
dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di
Roma.
"Come gesto simbolico, l'Ordine di Roma ha anche esposto
sull'esterno della propria sede un grande striscione con il
monito "Basta violenza ai medici", per testimoniare la vicinanza
istituzionale ai suoi oltre 45mila iscritti e per richiamare
l'attenzione della cittadinanza sulla necessità di interrompere
la spirale di aggressioni quotidiane", ha sottolineato Magi.
"Se si digita su Google "aggressione" e "pronto soccorso", si
ha una idea dell'infinito: tale sembra infatti il numero delle
aggressioni che subiscono gli Infermieri e tutti gli operatori
sanitari. Si tratta di un vero e proprio disagio sociale", ha
spiegato Maurizio Zega, presidente dell'Ordine degli Infermieri
di Roma, secondo il quale "la Professione Infermieristica è già
gravata dalla carenza di personale; che vuol dire superlavoro e
stress: e comporta, anche, la riduzione di quel "tempo di
relazione", con il paziente e con i suoi familiari, che "è tempo
di cura". E mentre il mancato riconoscimento delle nostre
competenze professionali pesa come un macigno su di noi,
l'aumento delle violenze - che avvengono nel 90% dei casi in
ospedale - segnala la necessità di un cambio di paradigma nella
organizzazione del servizio sanitario pubblico, e l'urgenza di
una risposta "di sistema" - ha precisato Zega - Perché le
aggressioni sono sostanzialmente espressione di disagio che si
trasforma in odio, e l'odio si rimuove con il suo contrario:
prendersi cura".
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