Volontari per una vigilanza ecologica e ambientale con funzioni da pubblico ufficiale e quindi in grado anche di elevare sanzioni, che daranno servizio gratuito, coordinati dalla Regione, con un fondo di 450 mila euro.
Questa la proposta di legge a firma dei consiglieri regionali del Lazio Micol Grasselli, Marco Bertucci, Michele Pasquale Nicolai, Enrico Tiero e Flavio Cera, finalizzata all'istituzione del servizio volontario di vigilanza ecologica, svolto dalle Guardie Ecologiche Volontarie (Gev), presentata nella sede della giunta regionale del Lazio alla presenza del ministro dell'agricoltura Francesco Lollobrigida, dell'assessore al bilancio e all'agricoltura, Giancarlo Righini, e dei consiglieri proponenti.
La Regione mira a istituire, anche nel Lazio, un servizio
gratuito di vigilanza ecologica offerto da volontari affiliati
ad associazioni ambientaliste registrate nel Terzo Settore,
conformemente a quanto previsto dal decreto legislativo 3 luglio
2017, n. 117. L'obiettivo è mettere in campo una vigilanza
ambientale capillare e qualificata su tutto il territorio.
Questo servizio non comporterà la creazione di un rapporto di
lavoro, sia pubblico che privato, né sostituirà le attività di
vigilanza degli organismi ufficiali. Questa legge "è la via
giusta per perseguire obiettivi strategici insieme con
compromessi di qualità", ha detto ministro dell'Agricoltura.
"Occorre sviluppare un'azione comune con le regioni per aiutare
l'Europa a rafforzarsi. E questo - ha precisato - il governo lo
sta mettendo in campo fra leader europei" e si avrà "occasione
di farlo anche al G7".
Una proposta di legge con cui "puntiamo a dare supporto agli
enti locali - ha detto la prima firmataria Grasselli -. Credo
che sia un giusto riconoscimento per tutti quei cittadini che da
sempre lavorano per la collettività", ha precisato. Le
associazioni di volontariato saranno responsabili
dell'iscrizione ai corsi e della stipula di convenzioni con gli
enti interessati. Una volta superato il corso, la Regione
nominerà le Gev su richiesta degli enti. Le Gev agiranno appunto
come pubblici ufficiali e potranno applicare sanzioni
amministrative. La Regione coordinerà il servizio per garantirne
un'implementazione uniforme su tutto il territorio, adottando
regolamenti specifici.
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