The Goat, per la regia di Ilaria
Borrelli, sarà presentato Ad Alice nella città il 29 ottobre. Il
film è la storia di Hadyia, una ragazza orfana costretta a un
matrimonio precoce e violento. Impegnata da sempre a difendere e
a portare all'attenzione del mondo le bambine che vivono in
contesti difficili, Ilaria Borrelli se nel suo precedente
Talking To The Trees si era occupata delle baby prostitute
cambogiane, in The Goat affronta il dramma, comune a molti paesi
mediorientali, delle spose bambine e degli abusi da esse subiti.
"In guerra e in povertà - dice la regista - le prime ad essere
sacrificate sono sempre le bambine, vendute come mogli o nei
bordelli, sono sempre le prime ad essere portate via dalla
scuola e le ultime ad entrare negli ospedali". Il film ha anche
una importanza produttiva unica, non solo perché vede coinvolte
star di prima grandezza del mondo arabo con milioni di fan come
Amr Saad, Sayeb Ragab, Nelly Karim e Maya Talem accanto ad
interpreti internazionali come Mira Sorvino e John Savage, che
saranno tutti presenti alla grande serata di gala del 29
Ottobre, ma anche perché è la prima, e ad oggi unica, grande
produzione internazionale araba con una regista donna
occidentale. I produttori principali, la libanese Cedar Art
Production e l'egiziana Agora Media Production, due tra i più
grandi player dell' entertainment del mondo arabo, hanno
espressamente voluto con questo film porre l'attenzione su temi
quali la necessità di raggiungere l'uguaglianza tra uomini e
donne, dell'istruzione e dell' empowerment femminile e molti
altri che ancora non trovano l'attenzione necessaria sia nel
mondo arabo che in quello occidentale.
Nel film la protagonista, incinta a soli undici anni, si vede
costretta a fuggire e viaggiare attraverso il deserto, per
salvare la sorgente d'acqua del suo villaggio da un'avida
corporazione occidentale. Hadyia porta con sé solo la sua capra,
per potersi sostenere durante il viaggio bevendo il suo latte,
fin quando la capra inizia a parlarle con la voce di sua madre,
morta dandola alla luce" ci dice la regista, la quale attraverso
una narrazione per ragazzi quasi da fiaba, tocca temi molto
difficili.
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