La dimensione fisica alle origini del mondo poetico, prestando fede all'imperativo di "gettare il proprio corpo nella lotta" che sempre lo ha accompagnato in ogni manifestazione, teorica e non, del suo pensiero, ma anche alla volontà di restare ancorato all'autenticità di quel reale così tanto amato, per non arrendersi alle convenzioni e alle normalizzazioni omologanti: non poteva non iniziare dalla corporeità il primo 'capitolo' del grande progetto espositivo "Pier Paolo Pasolini.
Tutto è santo", pensato collettivamente dall'Azienda Speciale Palaexpo di Roma, dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica e dal Maxxi per celebrare nelle rispettive sedi il centenario della nascita del grande poeta e intellettuale italiano.
A dare il via a questa immersione nel complesso e multiforme
universo pasoliniano è il Palazzo delle Esposizioni che dal 19
ottobre ospita appunto "Il corpo poetico", a cura di Giuseppe
Garrera, Cesare Pietroiusti, Clara Tosi Pamphili e Olivier
Saillard (co-curatore per la sezione dedicata ai costumi): un
percorso, allestito fino al 26 febbraio 2023, che ha il pregio
di indagare esclusivamente attraverso materiali originali la
figura di Pasolini nella sua dimensione più radicale di autore,
sempre vissuta attraverso una fisicità (sua, degli oggetti, del
mondo stesso) che egli in prima persona ha senza sosta
raccontato, esibito, esplorato.
La mostra presenta al pubblico materiali eterogenei per un
totale di più di 700 pezzi accuratamente selezionati tra
fotografie vintage, giornali dell'epoca, prime edizioni di
libri, riviste sulle quali per la prima volta comparvero
interviste, articoli, interventi, e poi costumi, dattiloscritti,
ciclostilati, oltre a filmati, dischi, nastri. Sette le sezioni
tematiche, che si snodano a partire dallo spazio circolare della
Rotonda trasformato in una grande sala-lettura con numerose
edizioni di libri su e di Pier Paolo Pasolini liberamente
fruibili dal pubblico.
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