Un processo "indiziario". Così
l'avvocato Piergiorgio Di Giuseppe, difensore di Marco Mottola,
definisce il procedimento per la morte di Serena Mollicone, la
ragazza di Arce uccisa nel 2001. Per il suo assistito la procura
ha chiesto una condanna a 25 anni per l'accusa di omicidio
volontario, la stessa contestata al padre Franco, ex comandante
della caserma dei carabinieri di Arce, per il quale sono stati
chiesti 30 anni di carcere e la madre Anna Maria nei confronti
della quale sono stati sollecitati 21 anni. Il penalista ha
affermato che su questo processo c'è stato un "frastuono
mediatico" eccessivo e che il procedimento arriva da due
archiviazioni, entrambe successive alle dichiarazioni del
brigadiere Santino Tuzi, suicidatosi una settimana dopo aver
dichiarato in procura che Serena Mollicone era entrata nella
caserma di Arce il giorno della sua scomparsa. La sentenza
dovrebbe arrivare il 15 luglio.
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