Meraviglia per i sensi, sollecitati a 360 gradi, ma anche occasione di ricerca e di studio per nuove riflessioni: colpisce per la molteplice varietà di formati espositivi "Il video rende felici", mostra in programma dal 12 aprile al 4 settembre a Palazzo delle Esposizioni e alla Galleria d'Arte Moderna - Gam che racconta la videoarte e il cinema d'artista in Italia dalla fine degli anni '60 al XXI secolo.
19 installazioni, a cui si aggiungono oltre 300 opere all'interno di rassegne dedicate, tra video monocanale, installazioni video, multimediali e interattive accanto a un corposo apparato di documenti, per un totale di 100 artiste e artisti coinvolti, ripercorrono i momenti principali di una storia particolarmente vivace in Italia, per lo più rimasta in ombra.
A cura di Valentina Valentini, l'itinerario diversificato
nelle due sedi ha lo scopo di colmare questa lacuna, dando la
possibilità di fare una ricognizione di quanto fatto in oltre 50
anni, e garantendo al tempo stesso una forte componente
immersiva, capace di attirare diverse tipologie di pubblico. Al
Palazzo delle Esposizioni, complici gli ambienti imponenti, il
percorso ha di certo un maggiore impatto sui sensi, e documenta
la sperimentazione delle tecnologie elettroniche e digitali:
dallo spazio dinamico e percorribile concepito da Marinella
Pirelli nel suo "Film ambiente", una scatola magica in cui il
suono e le luci cambiano con i movimenti, al "Coro" di Studio
Azzurro, un grande tappeto su cui sono proiettati corpi immobili
che reagiscono se "calpestati". Alla Gam invece il focus è sui
centri di produzione e disseminazione della video arte a partire
dagli anni '60, per mettere in luce le contaminazioni tra video
e architettura radicale, design postindustriale, tv, danza,
teatro. Qui trovano posto nomi del calibro di Bill Viola, Daniel
Buren, Fabrizio Plessi, Fabio Mauri, i Masbedo.
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