A ottant'anni dalla Liberazione e
oltre mezzo secolo dopo la pubblicazione curata da don Aldo
Moretti, torna alla luce la storia delle missioni segrete
italiane e alleate che operarono in Friuli e Carnia accanto alla
Osoppo. Il giornalista e ricercatore storico Jurij Cozianin ha
presentato ieri a Udine il suo nuovo volume La Osoppo-Friuli e
le missioni segrete italiane e alleate, frutto di una ricerca su
documenti d'archivio ora desecretati e su fonti inedite. Alla
presentazione, organizzata dall'Associazione partigiani Osoppo,
sono intervenuti anche la medaglia d'oro al valor militare Paola
Del Din e il presidente dell'Apo, Roberto Volpetti.
Il libro ripercorre l'attività di agenti, sabotatori,
radiotelegrafisti, corrieri e interpreti di diverse nazionalità
che collaborarono con i partigiani friulani, mettendo in luce il
ruolo cruciale dei "fazzoletti verdi" e della popolazione
civile: contadini, donne, parroci e famiglie che offrirono
rifugio e sostegno, spesso a rischio della propria vita.
Volpetti ha sottolineato come il libro colma un vuoto
storiografico ricordando la complessità della Resistenza:
"Essenziale riconoscere il ruolo di tutti, militari, internati,
partigiani, civili e il Corpo italiano di liberazione, che
operarono accanto agli alleati, per evitare che il 25 aprile
diventi una ricorrenza divisiva. Questo libro restituisce il
giusto valore offrendo una lettura equilibrata e unitaria".
Cozianin ha messo in luce l'attività delle missioni,
operative in Carnia, Alto Friuli, Val Tramontina, Val d'Arzino,
Attimis, Faedis e Udine, che comprendevano agenti infiltrati o
paracadutati, impegnati in azioni di intelligence, collegamento
e sabotaggio e ha richiamato l'esempio di figure come Cecilia
Deganutti e Vinicio Lago. Focus poi sul ruolo del Tempio
Ossario, centro clandestino di assistenza e protezione, e dei
parroci friulani, definiti, ha ricordato, "preti patrioti, senza
i quali la Osoppo non avrebbe potuto esistere".
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