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Corteo a Trieste per il 1 maggio, 'più sicurezza sul lavoro'

Corteo a Trieste per il 1 maggio, 'più sicurezza sul lavoro'

Quasi 3mila a iniziativa sindacati, presente Marco Cavallo

TRIESTE, 01 maggio 2025, 16:42

Redazione ANSA

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Lavoro "più sicuro" e "dignitoso": è quanto chiedono Cgil, Cisl e Uil che oggi, primo maggio, hanno dato vita a un corteo a Trieste per rivendicare i diritti dei lavoratori.
    Tra le 2.500 e 3mila persone, secondo le stime della Questura, hanno sfilato lungo le vie del centro, partendo da campo San Giacomo e arrivando a piazza Unità d'Italia. In apertura le bandiere delle tre sigle sindacali, a seguire lo striscione di Wartsila e uno portato da giovani con su scritto "Liberi di lottare per un lavoro dignitoso". Presente anche Marco Cavallo, l'opera simbolo della rivoluzione basagliana, che in piazza ha trovato posto vicino al palco dei sindacati.
    "Siamo in tutte le piazze d'Italia, per celebrare l'impegno per un lavoro stabile, sicuro, dignitoso e tutelato. Purtroppo i morti sul lavoro sono aumentati e questo interroga la politica e le istituzioni sul fatto che non sono state messe in campo misure sufficienti", ha affermato Maria Grazia Gabrielli, segretaria nazionale confederale Cgil.
    Sul palco è stato ricordato Daniel Tafa, il 22enne morto in un incidente sul lavoro in un'azienda a Maniago (Pordenone): "Non possiamo accettare che il lavoro si trasformi in un pericolo mortale - ha detto il segretario generale della Uil Fvg, Matteo Zorn - serve un patto per la salute e la sicurezza".
    Sulla sicurezza sul lavoro, "tema fondamentale", "devono impegnarsi tutti i sindacati. La Cisl è sempre stata in prima linea per la tutela, la verifica e il controllo della situazione di sicurezza delle aziende, ma serve la collaborazione di tutti", ha sottolineato Anna Furlan (Fistel Cisl). Al corteo hanno aderito, tra gli altri, Pd, Prc, Avs e M5s. In piazza anche alcune bandiere palestinesi e striscioni per chiedere uno stop alla politica del riarmo. Da campo San Giacomo è partito anche il corteo dei sindacati di base.

   Nel corso dell'iniziativa sono apparsi, come già accaduto in passato, anche alcuni simboli che richiamano alla Jugoslavia, tra cui bandiere portate da partecipanti nostalgici. Per Trieste, ricorda in una nota Nicole Matteoni (Fdi), "il primo maggio segna anche l'ingresso degli assassini titini in città"; "quest'anno i valori e le riflessioni legati a questa giornata sono stati nuovamente traditi con la presenza di bandiere yugoslave con la stella rossa che evocano dittature, ingiustizie e libertà negate". "Il secondo dopoguerra non è ancora finito - osserva l'assessore regionale alla Difesa dell'Ambiente, Fabio Scoccimarro - invece che celebrare la festa dei lavoratori inneggiano a un'armata occupatrice". 
   

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