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Vino: Orzan, mercato cinese fermo, euro alto sul renmimbi

Vino: Orzan, mercato cinese fermo, euro alto sul renmimbi

Immutato interesse cinese per il porto di Trieste

TRIESTE, 24 aprile 2025, 11:14

Redazione ANSA

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Non preoccupano soltanto gli Stati Uniti, con la altalenante politica dei dazi, nel settore enologico sta destando inquietudini anche la Cina, il cui mercato è sostanzialmente fermo. A confermarlo è David Orzan, goriziano, da circa 20 anni in Cina, con base a Shanghai, dove lavora come broker, export manager e consulente commerciale prevalentemente nel settore vinicolo e più in generale nell'agroalimentare.
    "Il mercato cinese del vino è fermo da novembre 2024. Si ha la sensazione che gli operatori stiano aspettando qualcosa, ma non si sa cosa", indica, parlando di "consumo basso, vendite basse". Anche il grande appuntamento annuale di Vinitaly ha confermato il trend: "A novembre avevo accordi con tanti operatori cinesi ma nessuno è venuto, era prevista la presenza di tanti dalla Cina e invece non è venuto nessuno". Anche una serie di visite commerciali previste proprio nel goriziano, sul Collio, sono andate deserte. "Ma non è colpa dei dazi o cause analoghe, credo piuttosto in quanto il renminbi perde valore nei confronti dell'euro".
    Un battuta d'arresto che segue quella causata dal Covid che aveva innescato una "scrematura" nel settore e "portato a una grande evoluzione del mercato, diventato più attento alla qualità che non al prezzo", segnala Orzan, che oggi opera come broker per cantine friulane, slovene, irpine e anche venete che vogliono vendere al gigante asiatico. "La Cina sta conoscendo una sua crisi interna e non fanno investimenti" in questo settore, sottolinea, precisando però che è immutato invece l'interesse dei cinesi per il porto di Trieste. "Hanno investito tanto in Ungheria, con tante fabbriche manifatturiere. Non è un caso se la Bank of China ha sportelli solo in Ungheria, altrove ha solo siti commerciali". E' sempre nel Paese di Orban che "i cinesi stanno costruendo la prima università cinese fuori dalla Cina. E se il porto di riferimento dell'Ungheria è Trieste..."
   

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