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Coppia scampò alla morte in Argentina, 'vivi grazie a Bergoglio'

Coppia scampò alla morte in Argentina, 'vivi grazie a Bergoglio'

Coniugi abitano in Friuli: 'Perdiamo un amico che ci ha salvati'

TRIESTE, 22 aprile 2025, 13:26

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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"Perdiamo un amico. Se siamo ancora in vita è grazie a lui, che ci ha salvati". E' quanto raccontano Sergio Gobulin e la moglie Ana Barzola al Messaggero Veneto, ricordando Papa Francesco.
    La coppia oggi risiede ad Arzene (Pordenone). Nella sua autobiografia Spera il Pontefice dedica loro due pagine quando racconta delle persecuzioni in Argentina. Il 17 gennaio 1977 l'allora superiore provinciale dei gesuiti Jorge Mario Bergoglio, dopo averli messi al riparo in un ospedale, li fece imbarcare su una nave diretta in Italia.
    Gobulin, nato a San Michele al Tagliamento nel 1946 ed emigrato in Argentina a 4 anni, era studente di teologia, Bergoglio suo insegnante. Fu lui a celebrare nel 1975 il suo matrimonio con Ana. L'anno dopo i militari requisirono la loro abitazione. Nelle pagine di Spera il Papa racconta di quando Sergio fu prelevato "mentre stava costruendo con le sue mani la rete idrica". Bergoglio andò dove lo detenevano e due giorni dopo venne liberato. Ma "non gli era stata messa la benda negli occhi e aveva visto tutto e tutti": dopo averlo picchiato a sangue i rapitori lo abbandonarono a un chilometro da casa.
    "Riuscii a ottenere un permesso che consentiva a Sergio di essere ricoverato in un ospedale italiano" con moglie e figlia.
    "Poi chiamai subito il consolato, perché gli fosse riconosciuto l'asilo politico".
    Sergio, Ana e il Papa - ricostruisce il quotidiano - si sono sentiti al telefono e visti a Santa Marta più volte. "Ci si telefonava 3-4 volte l'anno, sempre il 24 giugno, giorno del mio compleanno", spiega Sergio. A Natale "il suo segretario fotografava i messaggi scritti a mano e ce li recapitava via telefono. L'ultima comunicazione risale ai giorni del ricovero al Gemelli. Non riusciva a parlare, "ma il suo segretario ci fece sapere che il messaggio era stato recapitato e ci salutava.
    Ci mancherà. Il mondo perde un uomo di pace, non solo dentro la Chiesa".
   

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