"Nella Carta costituzionale c'è
tutto: è una alchimia che rasenta la perfezione. Sono il primo a
dire che tutto è modificabile, ma per fare modifiche alla
Costituzione bisogna guardare oltre, perché magari si vuol
vincere una piccola battaglia nell'immediato su una certa cosa,
ma poi nel lungo periodo ne potremmo pagare le conseguenze.
Quando si fanno modifiche di questo tipo si deve procedere con i
piedi di piombo e devono essere coinvolte anche le opposizioni".
Lo ha detto ieri sera Vito Tenore, magistrato con funzione di
presidente di sezione della Corte dei Conti in Lombardia e
docente alla Scuola Nazionale dell'Amministrazione presentando
il suo libro "La Costituzione tradotta nelle lingue e nei
dialetti regionali italiani" (Anicia), donato al Presidente
Mattarella il 2 giugno scorso.
La Costituzione è tradotta in friulano e sardo e nei 19
dialetti dei capoluoghi regionali; è introdotto da Filippo
Patroni Griffi, giudice della Corte Costituzionale.
"La forza della nostra Costituzione - ha proseguito Tenore -
sta proprio nel fatto che fu scritta da ingegneri del diritto:
c'era anche allora una politica fatta di contrapposizioni, ma
ognuno ha dato il suo contributo tecnico, politico, persino
linguistico, questo ha portato a degli equilibri. Quando si
toccano cose così delicate - ha ribadito - non si sa che cosa
succede dopo: bisogna stare molto attenti".
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