Sarebbe stato colpito con un
fendente al collo il giorno prima di Pasqua, al culmine di una
lite scoppiata per futili motivi, e sarebbe morto per
dissanguamento. Il giorno successivo l'autore del delitto
sarebbe tornato nell'abitazione e avrebbe innescato un incendio
per nascondere eventuali tracce della sua presenza. Sono giunte
a questa conclusione le indagini condotte dalla Squadra Mobile
della Questura di Trieste e coordinate dal pm Massimo De
Bortoli, sulla morte di Luca Lardieri, 35 anni, il cui cadavere
è stato trovato il giorno di Pasqua a seguito di un'esplosione
avvenuta nella sua abitazione in uno stabile di via del
Ponzanino.
Nei giorni scorsi è stato fermato un giovane di 27 anni, di
origini dominicane, suo ospite, ed è stato portato in carcere.
Dovrà rispondere dei reati di omicidio, incendio aggravato,
sostituzione di persona, minacce aggravate, e di lesioni come
conseguenza di altro delitto nei confronti di una condomina
ferita dalla caduta dell'intonaco a seguito dell'incendio.
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