E’ “improbabile” che la Commissione europea presenti già a fine febbraio la proposta legislativa per il nuovo target climatico al 2040. Lo ha messo in chiaro questa settimana il commissario europeo per il clima, Wopke Hoekstra, in audizione in commissione Industria, ricerca ed energia (Itre) dell’Europarlamento, a chi gli chiedeva conto dei tempi per l'atteso obiettivo intermedio di riduzione delle emissioni.
Un anno fa, il 6 febbraio, l’esecutivo europeo ha presentato una comunicazione, priva di valore legislativo, per raccomandare un taglio di emissioni del 90% al 2040 (rispetto ai livelli del 1990) come tappa intermedia per la neutralità climatica da raggiungere entro la metà del secolo. Ora è attesa la proposta legislativa vera e propria, ovvero un emendamento al testo della Legge Ue sul clima. Nonostante le prime indiscrezioni che volevano la proposta presentata a fine febbraio insieme al Clean Industrial Deal, la Commissione europea sembra decisa a prendersi più tempo.
“Più urgente”, come ricordato dal commissario olandese in audizione, è l’aggiornamento del Contributo determinato a livello nazionale (Ndc) dell’Unione europea con il target relativo al 2035, ‘imposto’ a Bruxelles dall’appuntamento internazionale della prossima Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, la Cop30 di Belem, in Brasile, che si terrà tra il 10 e il 21 novembre. La scadenza per l'aggiornamento è fissata a febbraio, ben prima della Cop30 di Belem. Bruxelles è quindi già in ritardo sulla tabella di marcia perché la proposta per l'aggiornamento potrà essere presentata solo una volta che sarà nota la proposta legislativa per integrare l’obiettivo del 2040. Una proposta che difficilmente vedrà la luce prima del prossimo semestre di presidenza danese alla guida del Consiglio Ue.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA