BRUXELLES - Cambio della guardia al Comitato europeo delle Regioni che ha scelto l'ungherese Kata Tüttő come nuova presidente dell'istituzione che rappresenta i territori dell'Ue per la prima metà del mandato 2025-2030. L'elezione si è svolta in mattinata durante la prima sessione plenaria inaugurale del nuovo mandato in corso a Bruxelles. Consigliera comunale di Budapest ed ex vice sindaca della capitale ungherese, la socialista Tüttő era in corsa per la presidenza con il popolare spagnolo Juanma Moreno per succedere all'uscente Vasco Alves Cordeiro.
Ppe e Pse - rispettivamente il primo e il secondo gruppo più grande all'interno del Comitato - hanno raggiunto un accordo sulla condivisione dei cinque anni di mandato tra il presidente dell'Andalusia e la consigliera di Budapest. La socialista assumerà l'incarico per i primi due anni e mezzo di mandato, mentre Moreno le subentrerà nella seconda metà del mandato. Il presidente della regione spagnola dell'Andalusia è stato eletto come primo vice presidente del Comitato.
"La politica di coesione è lo strumento di stabilizzazione più importante dell'Europa, a livello economico, sociale e territoriale: è uno strumento molto potente, che deve essere calibrato e ricalibrato continuamente", ha sottolineato Tüttő nel suo intervento in Aula dopo l'elezione. "Non può essere eccessivamente centralizzato o controllato, perché in tal caso diventa rigido, e quando diventa rigido, non riesce a raggiungere il suo scopo, che è quello di aiutarci a gestire questa trasformazione", ha aggiunto, puntualizzando che la futura Coesione, principale fonte di finanziamento dei territori, dovrà "essere flessibile, decentralizzata e innovativa".
"La centralizzazione" della spesa dei fondi "porta rigidità, mentre quando hai la necessità di adattarti a tanti cambiamenti veloci come quelli che stiamo vivendo è necessario essere flessibili", ha dichiarato la neo-eletta presidente del Comitato europeo delle Regioni in conferenza stampa. "Lotteremo per la flessibilità e per il decentramento", ha assicurato. "Non solo al Comitato delle Regioni, ma ci rivolgeremo a tutti gli altri sindaci e politici locali: vogliamo migliorare queste politiche perché vogliamo garantire la sicurezza dei nostri cittadini ma non si può modificare la politica di coesione senza comprendere le nostre realtà" locali. Se non si "comprendono le realtà il processo decisionale europeo perde il suo collegamento con la realtà", ha puntualizzato.
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