(di Mattia Bernardo Bagnoli)
#HabemusPapam. Prim'ancora che
dal balcone di San Pietro, come da tradizione secolare, il
nuntio vobis si fa hashtag su X e schizza in testa alla
classifica dei trend. La piattaforma di Elon Musk, l'ex Twitter,
resta quella che piace alla gente che piace - perché frequentata
da vip, capi di Stato, diplomatici e giornalisti - ma su ogni
social è un tripudio, con milioni di click e visualizzazioni. E'
la degna conclusione di una maratona globale, che ha coinvolto
anche i più giovani grazie ad una buona dose d'ironia: tra meme
e 'fantapapa' il conclave nel 2025 è infatti diventato digitale.
La stessa Chiesa ha d'altronde abbracciato le molteplici vie
della comunicazione sul web, contribuendo alla bolla. Molti dei
cardinali chiamati ad eleggere il Pontefice hanno ad esempio
profili social seguitissimi - il filippino Luis Antonio Tagle su
FB colleziona 600mila follower - e nei giorni scorsi hanno
affollato il web per condividere aggiornamenti con il loro
pubblico. "È chiaro che tanti cardinali si sono mostrati attivi
sui social ed è un contrasto enorme rispetto all'ultimo
conclave", ha analizzato Gustavo Entrala, consulente di
comunicazione strategica. Per dire. Il cardinale Isao Kukuchi,
arcivescovo di Tokyo, ha pubblicato un selfie su un autobus
insieme ad altri colleghi mentre erano in viaggio per "pregare
davanti alla tomba di Papa Francesco" dopo il suo funerale il 26
aprile. E il cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York, a
furia di postare video con le sue attività a Roma è arrivato a
sfiorare i 300.000 follower su X.
Intendiamoci, già la nomina di Francesco si svolse in piena
era social tant'è vero che il film The Social Network,
incentrato sull'epopea di Facebook, è del 2010. Nel mentre,
però, il 'faccialibro' è diventato essenzialmente un ritrovo per
boomer e sono sbocciate nuove piattaforme - da Instagram a
TikTok - ben più influenti, sia tra i giovani sia tra gli
influencer (pardon: content creator). Volendo, la vera svolta
rispetto al 2013 - l'anno in cui i cardinali andarono a prendere
Bergoglio "quasi alla fine del mondo" - è l'arrivo
dell'Intelligenza Artificiale urbi et orbi. E forse, non a caso,
proprio Francesco ha contribuito alla sensibilizzazione dei
possibili rischi di un uso improprio dell'IA quando un'immagine
che lo ritraeva fasciato in un improbabile piumino bianco papale
- da rapper americano - divenne virale. Ovviamente non era vero
niente. Così come sono del tutto inventati i molti video che
impazzano da giorni sulle chat (collezionando spesso
visualizzazioni pazzesche), dall'intro della Formula1 con i
principali papabili, ai cardinali che mangiano pizza e sushi,
bevano e fumano, e finiscono per eleggere un papa nero con i
rasta (firmato da Eman_Russ, clip a sua volta parodiata
all'infinito) passando per il Grande Conclave, naturalmente in
stile Grande Fratello.
L'andazzo è alquanto profano - a tratti blasfemo - eppure, a
modo suo, testimonia l'interesse per un evento, la nomina del
capo della chiesa cattolica, senz'altro fuori dai canoni e dai
ritmi moderni (per molti ragazzi si tratta di una prima
assoluta). L'extra omnes, con conseguente clausura dei cardinali
e oscuramento del segnale per evitare ogni contatto digitale,
dalla Gen Z in giù - ma un po' per tutti, siamo onesti - non può
che suonare dunque come un punizione divina, l'undicesima piaga
d'Egitto. Sarà forse l'arcano mistero delle procedure di voto
nella Cappella Sistina a suscitare curiosità? O
l'impenetrabilità di un rito capace di rendersi impermeabile
all'invadenza del web?
Ma il conclave digitale ha pure dovuto affrontare il lato
oscuro dei social: la fake news, se non la vera e propria
disinformazione. Ad esempio le voci di malattia di Pietro
Parolin, tra i favoriti del pre-voto (si è resa necessaria una
smentita ufficiale del portavoce vaticano Matteo Bruni). Oppure
la foto di Donald Trump nei panni del Pontefice, percepita
persino come un'ingerenza - e magari persino un indizio dato che
il nuovo papa, Robert Francis Prevost, è statunitense.
L'intreccio tra IA e fede segue percorsi imponderabili, lo si
appura spulciando i motori di ricerca: tra i vari risultati con
la chiave 'conclave' spunta un'azienda - la Conclave
Technologies - che punta a portare l'Intelligenza Artificiale
"più vicina ai processori". A modo suo, pastorale.
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