In una lettera indirizzata alla vicepresidente della Commissione europea, Henna Virkkunen, venti membri del Parlamento europeo hanno richiesto un aggiornamento urgente sull'indagine in corso nei confronti della piattaforma X (ex Twitter), nell'ambito del Digital Services Act (Dsa). Lo rende noto l'eurodeputato di Renew Europe e segretario Generale del Partito Democratico Europeo Sandro Gozi, promotore dell'iniziativa.
Il 1° maggio, si sottolinea, sono trascorsi esattamente 500 giorni dall'avvio formale del procedimento da parte della Commissione. "Un ritardo di 500 giorni è sempre più ingiustificabile", scrivono i firmatari, evidenziando come "ogni mese che passa accresce il rischio di danni potenziali, mentre l'assenza di una risposta istituzionale decisa rischia di minare la credibilità stessa del Digital Services Act". Gli eurodeputati, tra i cui firmatari figurano anche Brando Benifei, relatore dell'AI Act, Pierfrancesco Maran e Sandro Ruotolo, esprimono forte preoccupazione per i casi documentati di distorsione algoritmica a favore di contenuti dell'estrema destra e post riconducibili al proprietario della piattaforma, Elon Musk, oltre che per i numerosi episodi di disinformazione politica che hanno coinvolto Germania, Regno Unito, Irlanda e Romania.
La lettera, si legge ancora nella nota, sollecita risposte chiare dalla Commissione europea su cinque ambiti chiave del Dsa, tra cui trasparenza algoritmica, verifiche indipendenti e tempistiche dell'indagine. "È in gioco la credibilità dell'Unione europea. Non possiamo permettere che l'inerzia istituzionale svuoti uno strumento fondamentale per la tutela dello spazio digitale europeo", ha dichiarato Gozi.
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