Con 531 voti a favore, 69
contrari e 17 astensioni, gli eurodeputati hanno approvato la
proposta della Commissione, conosciuta come 'Stop the clock',
parte di un più ampio pacchetto di misure di semplificazione
volto a rafforzare la competitività dell'Ue.
Le norme sul dovere di diligenza impongono alle aziende di
mitigare l'impatto negativo delle proprie attività sulle persone
e sull'ambiente. Secondo la proposta adottata, i Paesi Ue
avranno un anno in più del previsto - fino al 26 luglio 2027 -
per trasporre le norme nella legislazione nazionale. Il rinvio
di un anno si applicherà anche alle prime aziende interessate
dalla direttiva che beneficeranno quindi del rinvio di un anno.
Si tratta delle imprese dell'Ue con oltre 5.000 dipendenti e un
fatturato netto superiore a 1,5 miliardi di euro, e delle
aziende non Ue con un fatturato superiore nell'Ue a tale soglia,
che dovranno applicare le norme solo dal 2028 (e non dal 2027).
La stessa data di applicazione varrà per la seconda ondata di
aziende coinvolte, ovvero quelle dell'Ue con oltre 3.000
dipendenti e un fatturato netto superiore a 900 milioni di euro,
e le aziende non UE con un fatturato nell'Ue superiore a tale
soglia.
Anche l'applicazione della direttiva sulla rendicontazione di
sostenibilità sarà posticipata di due anni per la seconda e la
terza ondata di aziende interessate dalla legislazione. Le
grandi imprese con più di 250 dipendenti dovranno infatti
riferire per la prima volta sulle loro misure sociali e
ambientali nel 2028 (invece del 2026), relativamente all'anno
finanziario precedente, mentre le piccole e medie imprese
quotate dovranno fornire tali informazioni un anno dopo.
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