Negoziati, contromisure e diversificazione: sono i tre binari su cui si muove l'Europa in risposta ai dazi annunciati da Donald Trump.
"I negoziati sono
al primo posto", sottolineano fonti Ue, ribadendo l'impegno a
"trovare una soluzione" di fronte a sovrattasse giudicate
"illegali e ingiustificate", con l'obiettivo di ridurle.
Accanto al dialogo ci saranno però le contromisure.
"Stiamo
rispondendo per proteggere le nostre aziende, i nostri
lavoratori e i nostri consumatori. Questa è la nostra prima
priorità. La rappresaglia non è una punizione fine a se stessa,
è uno strumento per raggiungere un obiettivo", hanno spiegato le
stesse fonti, precisando che l'Ue "non sta cercando
l'escalation, ma vuole negoziare da una posizione di forza".
Il terzo asse è la diversificazione. "Abbiamo la rete di
accordi commerciali più ampia e in rapida espansione al mondo:
76 Paesi sono legati all'Ue da un'intesa commerciale, contro i
soli 20 degli Stati Uniti. Se c'è qualcuno che sa come fare
affari, e come farli bene, siamo noi", viene evidenziato.
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