BRUXELLES, 06 MAR - "Non abbiamo più tempo, è sempre più difficile superare il blocco di Budapest, ecco perché nella mia proposta" per dare un aiuto militare extra all'Ucraina "c'è la possibilità" di formare una "coalizione dei volenterosi in modo che un Paese non blocchi gli altri". "Puntiamo all'unità ma, se questo non avviene, l'Ungheria parla per sé", ha detto l'alto rappresentante Ue, Kaja Kallas, arrivando al vertice Ue.
Il premier ungherese, Viktor Orban, ospitato a Parigi mercoledì sera dal presidente francese Emmanuel Macron, ha detto di concordare "sul fatto che dobbiamo rafforzare le capacità di difesa delle nazioni europee e che questi sforzi dovrebbero dare potere agli Stati membri piuttosto che ai burocrati di Bruxelles".
"Credo che il presidente della Repubblica abbia convinto Viktor Orban che, è indispensabile che questa sovranità in materia di difesa, questa riappropriazione della nostra sicurezza, possa essere realizzata anche per un Paese come l'Ungheria, in cui ci sono molte critiche sulla politica che conduciamo sull'Ucraina", ha detto a Bfm il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot. "Credo che Orban condividerà le nuove ambizioni che sono quelle dell'Europa a condizione, ovviamente, che questo riarmo europeo non sfugga agli Stati membri che restano padroni in materia di sicurezza nazionale", ha detto.
Il primo ministro belga, Bart De Wever, si è poi espresso prima di raggiungere i suoi omologhi al vertice sulla proposta di Orban di negoziare con Putin. "Non credo sia una buona idea e non credo che il signor Orban parli a nome dell'Ucraina, ho i miei dubbi", ha detto il premier. De Wever ha insistito sulla necessità di formare una "coalizione pro-Ucraina" che includa Stati membri dell'Ue e partner come Canada e Regno Unito.
"Se vogliamo rispondere al nuovo ordine creato da Trump, penso che abbiamo bisogno di una coalizione di volenterosi", ha spiegato. "Gli Stati Uniti restano un alleato, bisogna guardare oltre l'amministrazione di un solo presidente, ma non possiamo negare che il signor Trump sia pieno di sorprese, e per lo più sono brutte sorprese per noi", ha spiegato il primo ministro sottolineando la necessità e l'urgenza del "rafforzamento del pilastro europeo nella Nato".
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