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>ANSA-FOCUS/ L'Europa a Trump, 'nessun accordo senza noi e Kiev'

>ANSA-FOCUS/ L'Europa a Trump, 'nessun accordo senza noi e Kiev'

Kallas: 'Dobbiamo sederci al tavolo'. L'ipotesi truppe europee

BRUXELLES, 12 febbraio 2025, 20:22

Redazione ANSA

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(di Mattia Bernardo Bagnoli) Il ragionamento - al netto della telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin, che segna l'avvio formale dei negoziati di pace - non cambia. "L'Europa deve poter sedersi a quel tavolo, perché non c'è accordo possibile senza di noi". A ribadirlo è l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas, nel corso di un'intervista alla European Newsroom, il consorzio di agenzie di cui l'ANSA fa parte. Un concetto ribadito dai ministri degli Esteri di Francia, Germania e Spagna riuniti a Parigi, secondo i quali è ovviamente necessaria la presenza anche dell'Ucraina.
    L'esito delle discussione, specie se si arriverà ad un accordo, "influenzerà molto" il Vecchio Mondo in generale e l'Unione Europea in particolare, dunque l'obiettivo - argomenta Kallas - è ora di "costruire il rapporto con la nuova amministrazione americana", in modo da poter rientrare nei giochi. La Conferenza di Monaco - luogo altamente simbolico, perché diede i natali all'appeasement di Neville Chamberlain verso Adolf Hitler nel 1938 - nei prossimi giorni si trasformerà dunque nel palcoscenico dove avverrà una girandola d'incontri, dal G7 al Quint. Volodymyr Zelensky, sinora ospite confermato, aveva - a quanto si apprende - in programma incontri con i vertici dell'Ue.
    "La situazione si sta adesso evolvendo rapidamente", spiega una fonte europea. La chiave è capire se Usa e Ue riusciranno a trovare una sintesi. "Vediamo alcune cose in modo diverso ma forse più chiaramente di chi vive molto lontano", ha sottolineato Kallas precisando di aver spiegato al vicepresidente Usa JD Vance - lo ha definito "un ottimo incontro" - che l'Europa "deve essere ascoltata" perché, qualunque sia l'accordo, "poi va attuato dagli europei e dagli ucraini e non si può avanzare senza di noi e di loro". Sta di fatto che Trump ha tirato dritto per la sua strada e lo spettro di una nuova Yalta, questa volta a due, aleggia minacciosa per l'Europa.
    Gli occhi adesso si voltano verso Emmanuel Macron e Keir Starmer. Il presidente francese è stato il primo a ventilare l'ipotesi di 'scarponi europei sul terreno' in Ucraina, con obiettivi da chiarire. Londra è entrata a far parte della conversazione. Presso la residenza del segretario generale della Nato è stata convocata poi una cena dove hanno partecipato, oltre a Mark Rutte, Zelensky, Francia e Gran Bretagna, i vertici dell'Ue, l'Italia, la Germania, la Polonia e la Danimarca, in rappresentanza dei Paesi nordici.
    Una fonte alleata conferma che questo è "il perimetro" all'interno del quale viene condotta la discussione sulla possibile missione di deterrenza in Ucraina. C'è un però. Senza i dettagli dell'accordo è difficile procedere oltre. Per dirne una. Il contingente avrebbe il via libera dell'Onu - dunque con il benestare della Russia - oppure sarebbe in opposizione a Mosca? Non è una differenza da poco. Gli Usa dicono di volere un'Ucraina "sovrana e prospera". Se però non potrà entrare nella Nato e Mosca potrà tenersi i territori conquistati, l'all-in dello zar rischia di assumere i contorni di una vittoria alquanto netta.
   

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