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Landsbergis, 'Kiev chiese a Trump di aspettare a chiamare Putin'

Landsbergis, 'Kiev chiese a Trump di aspettare a chiamare Putin'

'Se viene scavalcata l'Ucraina potrebbe non accettare l'accordo'

BRUXELLES, 09 febbraio 2025, 15:07

Redazione ANSA

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"Gli ucraini avevano chiesto agli americani di non contattare Vladimir Putin finché non avessero avuto la possibilità di parlare tra loro, Volodymyr Zelensky si aspettava di discutere con Donald Trump la settimana prossima e solo dopo Trump avrebbe chiamato Putin". Lo dice all'ANSA l'ex ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis. "Quindi questo è pienamente, come si vuol dire, 'parlare dell'Ucraina senza l'Ucraina'. E non è un buon precedente", aggiunge.
    "Il primo problema - aggiunge - è che si percepisce l'impazienza degli americani e l'impazienza in un momento di così grandi cambiamenti geopolitici non è una buona strategia.
    Risolvere la guerra in 24 ore o in un paio di settimane non cambia, non fornisce un percorso chiaro verso quella che definirei la vittoria dell'Occidente. La mia preoccupazione deriva dal fatto che, se gli americani parlano con i russi senza consultare gli ucraini, se stanno cercando di testare un possibile accordo, e se va bene o no per l'Ucraina o l'Europa non è poi così importante, sarebbe un enorme problema. Anche perché non credo che Kiev possa accettare un accordo se va contro i suoi principi vitali".
    "L'Europa - analizza Landsbergis - non si vede da nessuna parte. Non vedo alcuna preparazione, assolutamente nessuna preparazione per il dopo guerra, per le garanzie di sicurezza che servono all'Ucraina: i leader di una parte dell'Europa hanno impedito ai loro elettori di capire che questa è forse la crisi esistenziale dell'Europa". Restano però dei punti oscuri, tipo la posizione di Mosca. "Non sappiamo se Putin vuole un accordo, giusto? Perché onestamente, non credo che sia molto spaventato ora. E se si tratta di un accordo senza nulla per l'Ucraina, allora è Minsk 3. Nessuna garanzia, nessun sostegno, solo un cessate il fuoco. L'Ucraina ci è già passato e potrebbe dire: 'ok, ma forse allora continuiamo a combattere con i droni che abbiamo e vediamo che succede'". E a quel punto l'Europa si troverebbe davvero davanti ad un bivio.
   

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