(di Michele Esposito)
Una coltre di silenzio avvolge
da qualche ora i Popolari europei. Il patto anti-migranti
siglato al Bundestag dalla Cdu con l'Afd ha fatto cadere in
Germania 'Brandmauer', il cordone sanitario contro l'estrema
destra, scoperchiando un vaso di Pandora che potrebbe avere
effetti imprevedibili in un Parlamento europeo dove già è alto
il timore di una maggioranza di destra-centro. A Strasburgo, del
resto, il tabù della maggioranza tra il Ppe e le destre è stato
già infranto qualche volta, e prende il nome dal primo dossier
sul quale si è formata per la prima volta: il Venezuela. E la
maggioranza potrebbe presto riemergere su alcuni punti di chiave
dell'agenda von der Leyen, legati alla migrazione e al Green
Deal. La mossa di Friedrich Merz non fa che alimentare una
tentazione che nel Ppe esiste ma è fortemente divisiva e vede
alcune delegazioni, a cominciare da quella polacca, nettamente
contrarie.
Nel Ppe confluiscono sensibilità nazionali diversissime. Gli
eurodeputati guidati dal premier polacco Donald Tusk hanno
issato un muro per ora invalicabile contro un'alleanza
strutturale con l'estrema destra. E neanche alla delegazione
greca l'ipotesi piace troppo. Forza Italia porta invece
l'esempio di un governo con Ecr (Fratelli d'Italia) e i Patrioti
(la Lega), modello che è stato più o meno clonato in Repubblica
Ceca, Finlandia e Olanda. Manfred Weber, finora, ha sempre
negato qualsiasi convergenza con Patrioti e Europa delle Nazioni
Sovrane (dove milita l'Afd) aprendo invece plasticamente le
porte a gran parte dei Conservatori, a cominciare da Fdi. Ma i
rapporti tra il Ppe e i Socialisti, un tempo pilastri
dell'alleanza governista, sono ai minimi termini. E ancor peggio
va tra Ppe e Verdi.
"Merz ha appena infranto un muro di protezione che andava
avanti da 80 anni contro l'influenza dell'estrema destra per un
meschino calcolo politico. Un segnale pericoloso. Un errore
imperdonabile", hanno attaccato non a caso i Socialisti. La
mossa di Merz "gli si ritorcerà contro. In Italia abbiamo già
visto cosa succede quando i conservatori collaborano con
l'estrema destra: alla fine perdono, mentre l'estrema destra
prevale", è stato l'avvertimento dei Verdi. La Commissione Ue si
è limitata ad un prevedibile no comment ma a taccuini chiusi in
tanti, a Palazzo Berlymont, non nascondono i rischi che, con
Donald Trump negli Usa e alla luce delle ingerenze di Elon Musk,
può rappresentare una Berlino con l'Afd nella coalizione di
governo.
A destra, invece, gongolano. "L'auspicio è che anche in
Germania il dibattito interno ad Afd possa evolvere verso la
nascita di una destra conservatrice, credibile e alleabile con
le forze del centrodestra tradizionale", ha spiegato il
capodelegazione di Fdi, Carlo Fidanza. Con il voto di Cdu e Afd
"il mondo si sta raddrizzando, Merkel è fuori tempo", è stata la
lettura di Roberto Vannacci. E al monito lanciato dall'ex
cancelliera tedesca ha risposto per le rime tutta la delegazione
leghista, secondo cui "Merkel è il principale responsabile del
declino in Ue". In una lettera ai Patrioti, i Conservatori
invece hanno risposto all'appello di Jordan Bardella: fare asse
insieme a Ppe e ultradestra per abbattere il Green Deal.
"Parliamone", è stato il senso della missiva. Lo scontro con il
centrosinistra è già annunciato.
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