BRUXELLES - Una lettera indirizzata all'Alto rappresentante Ue Josep Borrell per chiedergli di escludere l'oligarca Mikhail Fridman e gli azionisti della holding finanziaria Alpha-Group dall'elenco delle sanzioni mette nei guai Leonid Volkov, il portavoce della fondazione anti corruzione dell'oppositore russo, Alexey Navalny, che dà le dimissioni dalla sua posizione.
La polemica nasce da un'appendice allegata alla lettera in cui Volkov sottolinea come "Alfa-Group, società finanziaria e di investimento internazionale abbia sempre sottolineato la sua non appartenenza politica", e come "Mikhail Fridman, il principale azionista di Alfa-Group, sia noto per la sua posizione liberale ed essendo un caro amico del defunto Boris Nemtsov, abbia sempre preso le distanze da qualsiasi contatto con il presidente Putin".
La missiva si conclude sottolineando come "alla luce di quanto illustrato sopra, riteniamo corretto rimuovere Mikhail Fridman dagli elenchi delle sanzioni dell'Ue".
La lettera di cui si parlava da giorni è stata pubblicata dallo stesso Volkov sui social che ha definito la sua missiva un "grosso errore politico" e ha ammesso di averla firmata "senza consultare i suoi colleghi dell'organizzazione" giustificandosi dicendo che "la situazione in quel momento era critica e ho creduto che, creando un precedente, si potesse innescare una reazione a catena di pubblica condanna della guerra e disunione nelle élite russe. Mi sbagliavo".
Interpellato dai media indipendenti russi, il portavoce di Borrell ha risposto: "Non commentiamo la corrispondenza ricevuta o presumibilmente inviata alla Commissione. Quando si tratta di sanzioni, tutte le decisioni vengono prese dagli Stati membri in sede di Consiglio all'unanimità e le discussioni sono riservate".
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